L’antico organo di San Biagio di Casale Litta tornerà a suonare grazie ai fondi regionali
Si tratta di un organo realizzato da Eugenio Maroni Biroldi nel 1851, oggi gravemente lesionato e non più funzionante. Un restauro fortemente voluto dal sindaco Graziano Maffioli

Tra i 43 progetti finanziati da Regione Lombardia attraverso l’Avviso Unico Cultura 2025, figura anche il restauro dell’antico organo della chiesa parrocchiale di San Biagio a Casale Litta, uno strumento prezioso ma da tempo ridotto al silenzio.
Si tratta di un organo realizzato da Eugenio Maroni Biroldi nel 1851, oggi gravemente lesionato e non più funzionante. Un patrimonio artistico e musicale che tornerà a vivere grazie a un intervento di restauro affidato alla storica ditta Mascioni, specializzata in organi a canne (maggiori informazioni sul progetto a questo link).
Un investimento per la cultura diffusa
Il progetto si inserisce all’interno di una più ampia strategia di valorizzazione dei territori promossa dalla Regione, che ha stanziato complessivamente 1.018.088 euro in conto capitale, interamente coperti con fondi del bilancio regionale. L’Avviso Unico Cultura 2025 ha selezionato iniziative in quattro ambiti: promozione educativa e culturale, spettacolo dal vivo, ecomusei, patrimonio materiale e immateriale.
«Abbiamo voluto premiare la qualità e la visione – ha dichiarato l’assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso –. La cultura non si improvvisa: si costruisce. I progetti selezionati sono il risultato di un percorso pubblico, valutati secondo criteri rigorosi come impatto territoriale, sostenibilità economica e capacità di coinvolgere le comunità. La mappa dei finanziamenti disegna una Lombardia che crede nella cultura come bene comune. Un bene che appartiene a tutti. E che nessuno deve sentire lontano».
Un sogno condiviso dalla comunità
Il restauro dell’organo di Casale Litta avrà un costo complessivo di 180 mila euro, di cui 74 mila euro coperti da fondi CEI derivanti dall’8 per mille. L’intervento è stato fortemente voluto dal sindaco Graziano Maffioli, che ha sottolineato l’importanza di ridare voce a questo strumento storico:
«Esiste da tempo una rassegna di antichi organi patrimonio d’Europa, e noi che ne abbiamo uno non abbiamo mai potuto partecipare. Mi sono detto che, essendo uno strumento prezioso per la nostra comunità, fosse necessario riportarlo a nuova vita. Ci farebbe piacere che tutti i cittadini di Casale contribuissero con una piccola quota, perché questo prezioso strumento è patrimonio di tutti».
La comunità di Casale Litta, del resto, ha già dimostrato in passato di tenere a questo strumento. Il sindaco ha ricordato un curioso episodio degli anni Sessanta: «Qualcuno rubò 27 canne dell’organo. Il prete, alla fine della messa, invece di dire “andiamo in pace” disse in dialetto: “han rubà i cann dell’organ”».
L’organo, sottoposto alla tutela della Soprintendenza alle Belle Arti, tornerà dunque a suonare. Un ritorno atteso, che rappresenta un gesto concreto di cura per il patrimonio storico del territorio.
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