Anche Laveno rompe il silenzio su Gaza
L’iniziativa dell’ANPI e del Comune invita i cittadini in piazza Caduti del Lavoro questa sera dalle 20 e 30 alle 21 con fischietti, pentole e tamburi per ricordare le vittime del conflitto in Medio Oriente
“Facciamo rumore!”. Con questo slogan l’ANPI di Laveno Mombello, insieme al Comune, chiama a raccolta i cittadini per un momento di solidarietà dedicato alle vittime di Gaza e al popolo palestinese. L’appuntamento è fissato per domenica 24 agosto, dalle ore 20 e 30 alle 21 in piazza Caduti del Lavoro. L’iniziativa invita la comunità a “rompere il silenzio” e a farsi sentire, portando con sé fischietti, pentole, tamburi o qualsiasi strumento utile a creare rumore. (nella foto un bambino seduto sulle macerie della sua casa bombardata)
Un gesto simbolico per dare voce a chi non può più averla e per testimoniare vicinanza alle popolazioni colpite dal conflitto.
La manifestazione di Laveno Mombello si aggiunge a quella di Varese organizzata dal Comitato di Varese per la Palestina che si terrà in piazza Monte Grappa a partire dalle ore 21.
Varese ancora in piazza per la Palestina: “Rompiamo il silenzio contro il genocidio”
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Il fatto che si stiano prendendo le difese di un popolo guidato da una gruppo terroristico il cui obiettivo è la eliminazione sistemica del popolo ebraico e la cancellazione dello Stato di Israele dovrebbe suscistare riflessioni e dovute prudenze. Il confine tra sostenere una popolazione civile e tifare per dei terroristi è molto labile. Anche quest’anno il 25 aprile abbiamo assistito ad una sorta di joint-venture tra gruppi molto dissimili ma che condividono la stessa forma di lotta ideologica. Mentre la Brigata Ebraica veniva insultata, i “maranza” immigrati si univano alla sinistra radicale inneggiando alla distruzione di Israele.
Tutti uniti al grido di : “Cosa aspetta il governo italiano a riconoscere lo stato di Palestina?”
Ma a mio avviso la frase giusta sarebbe stata “Cosa aspettano i palestinesi a riconoscere il diritto di Israele?”…perchè Israele ha diritto di esistere, vero ?
oppure “Perché i palestinesi hanno scannato 1.200 persone il 7 ottobre 2023, scatenando una guerra?”
o ancora: “Cosa aspettano i palestinesi a rilasciare i rapiti, ancora nelle loro mani, e che sono la sola, unica, causa della continuazione di questa guerra?”
Hamas il 7 ottobre si è spinta oltre qualsiasi forma di lotta. Questo non può essere facilmente dimenticato al fine di valutare la reazione dello Stato di Israele.
Anche e oltre ogni paragone numerico, il governo di Nethanyau sta andando oltre ogni limite umano bombardando civili, ospedali, affamando ecc. E per ammissione dello stesso “e’ meglio avere Hamas come interlocutore” Che poi i gazawi parteggino per Hamas e’ tutto da vedere; basta osservare come Hamas assassina i palestinesi che non collaborano. Il loro e’ un regime di terrore. Non do ragione a nessuno dei due contendenti, ma questo genocidio e’ contro ogni barlume di ragione umana. E Nethanyau continua la guerra per evitare un processo e la probabile galera.