Quando un ragazzo disabile compie 18 anni si trova davanti a un muro

La lettera di un papà varesino al ministro Locatelli e all'assessore regionale Lucchini perché siano stanziati fondi per la disabilità adeguati alle esigenze

Generico 28 Jul 2025

Servono fondi destinati ai nostri ragazzi disabili”. Lo scrive come “ultimo appello” al ministro della disabilità Alessandra Locatelli e all’assessore regionale Elena Lucchini, un papà di Varese.

La figlia è uno dei trenta ragazzi quasi o appena maggiorenni cui il Comune di Varese non riesce a garantire la copertura della retta per il percorso SFA o CSE per la formazione all’autonomia, come è invece tenuto a fare in caso di disabilità cognitiva intellettuale di grado medio o medio-lieve diagnosticata sin dalla prima infanzia. QUI l’articolo.

Fondi per la disabilità insufficienti per 30 ragazzi di Varese appena maggiorenni

Di seguito la lettera, inviata un mese fa e ancora in attesa di risposta.

Buonasera,
sono un papà di una figlia disabile, come tanti.
E come tanti siamo a lottare per il benessere dei propri figli, disabili o no.

L’unica differenza é che se per i secondi la maggiore età equivale ad un trampolino di lancio verso l’indipendenza, per i primi equivale invece ad un muro, dove il rischio di sbatterci contro é elevato.

Il Comune di Varese, il nostro comune di residenza rifiuta la richiesta di pagamento della retta del percorso SFA che mia figlia dovrebbe frequentare a settembre, quando giungerà alla maggiore età. Motivazione: fondi non sufficienti.

Lo ha scritto in una lettera il Dirigente dei Servizi Sociali di Varese, ultima pedina di un Sistema che non riesce a garantire un diritto di equità tale da poter finalmente trasformare quel muro di difficoltà in trampolino.

Purtroppo le rette da 1100€ al mese per 5 anni sono cifre inarrivabili per qualsiasi famiglia, anche nel nostro caso in cui abbiamo la fortuna di lavorare entrambi i genitori.

La legge obbliga il comune a pagare queste rette, ma non avendo soldi disponibili mette le famiglie in lista d’attesa. Attesa di cosa? Il tempo passa e i figli disabili retrocedono senza un supporto adeguato.
Le vie legali devono essere l’unica via per noi famiglie per far valere i propri diritti, lo scontato, l’ovvio, l’essenziale che come disse il piccolo principe é invisibile agli occhi e ai politici, aggiungo io.

Prima di quest’ultimo passaggio, inoltro a voi l’ultimo appello quello di supportare i comuni con fondi destinati ai nostri ragazzi disabili.

Lettera firmata

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di
Pubblicato il 04 Agosto 2025
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