L’emergenza abitativa e le famiglie: Regione Lombardia mette a disposizione 2400 contributi
Sono rivolti ai nuclei in condizione di "morosità incolpevole" e prevedono risorse per 2,5 milioni di euro. La ripartizione dei fondi segnala anche le aree più in sofferenza, in una Lombardia che lo scorso anno ha visto oltre 6500 sfratti
Regione Lombardia stanzia 2,5 milioni di euro per aiutare le famiglie che non riescono a pagare l’affitto sul mercato privato. I fondi consentiranno di sostenere circa 2.400 nuclei familiari in difficoltà, a fronte di oltre 6mila sfratti registrati nel 2024, con un tredn crescente.
«Abbiamo recuperato nuove e importanti risorse in grado di offrire ulteriori risposte al tema dell’emergenza abitativa, intervenendo per supportare le famiglie che vivono una condizione di fragilità economica e rischiano, scivolando nella morosità incolpevole, di trovarsi senza un tetto sopra la testa»dice l’assessore alla Casa e Housing sociale, Paolo Franco.
«A causa di problemi personali legati al lavoro o a situazioni impreviste, persone e famiglie perbene possono attraversare momenti complicati e non riuscire a fronteggiare il pagamento dell’affitto: Regione è dalla loro parte e mette a disposizione un aiuto concreto».
La sofferenza abitativa è molto diffusa in Lombardia, configurandosi come dato strutturale, con una quota crescente di famiglie che faticano a pagare gli affitti e i mutui (anche in presenza di lavoro regolare e costante) e altre che sono esposte al rischio di imprevisti.
Sul versante del costo dell’abitare, l’ultimo rapporto delle dieci Caritas diocesane lombarde evidenzia un dato di significativa criticità: per il 42% degli assistiti l’affitto assorbe oltre il 40% del reddito familiare, ben al di sopra della soglia di sostenibilità comunemente fissata al 30%.
Sul fronte degli sfratti, le cronache 2024 segnalano la Lombardia – con Milano in testa – stabilmente ai primi posti nazionali per provvedimenti e richieste, in un trend tornato crescente dopo gli anni della pandemia.
A fronte di 6.574 sfratti operati nel 2024, l’intervento di Regione incide su circa 2400 nuclei stimati, che rappresenta una quota significativa anche se in grado di coprire solo parte del fabbisogno. «Il provvedimento – prosegue Franco – si inserisce nelle azioni messe in campo per garantire il diritto alla casa anche alle famiglie con reddito da classe media e medio-bassa, in sofferenza a causa del costo degli affitti sul mercato privato che, in diverse zone della Lombardia, risulta a tratti proibitivo».
Il fondo morosità incolpevole: come accedere
I nuclei familiari, per accedere ai contributi, devono possedere i seguenti requisiti: non essere sottoposti a procedure di rilascio dell’abitazione; non essere proprietari di un alloggio che soddisfi le esigenze del nucleo familiare; avere la residenza nell’alloggio in locazione, con regolare contratto di affitto registrato. Inoltre può costituire un criterio preferenziale per la concessione del contributo la perdita del posto di lavoro; la consistente riduzione dell’orario di lavoro, che comporti una riduzione di reddito; il mancato rinnovo dei contratti a termine; la cessazione di attività libero-professionali; casi di malattia grave o decesso di un componente del nucleo familiare; età al di sotto dei 36 anni di tutti i componenti del nucleo familiare anagrafico.
Il valore del contributo medio per ogni famiglia potrà essere di circa 1.045 euro, in base alle stime effettuate su precedenti iniziative analoghe. I soggetti attuatori saranno i Comuni e in particolare i Capofila degli Ambiti territoriali, che si occuperanno di gestire ed erogare i fondi.
I fondi a disposizione
La ripartizione dei fondi offre anche dati interessanti rispetto alla domanda legata al disagio abitaivo.
In provincia di Varese, le risorse complessive destinate al sostegno degli affitti ammontano a 228.463 euro, distribuite tra diversi ambiti territoriali che coprono l’intero territorio provinciale.
I fondi regionali sono stati ripartiti in modo da sostenere in particolare i Comuni più popolosi e quelli dove il disagio abitativo risulta più marcato. L’ambito di Varese riceve 29.034 euro, quello di Busto Arsizio 21.760 euro, mentre Gallarate ottiene 31.780 euro., mostrando come qui sia più significativa la sofferenza abitativa.
Seguono Saronno con 25.278 euro, Tradate con 14.505 euro, Cittiglio con 17.922 euro, Arcisate con 12.835 euro, Azzate con 13.282 euro, Luino con 14.193 euro e Sesto Calende con 12.856 euro. A completare la distribuzione, l’ambito di Somma Lombardo, con 18.034 euro.
La provincia di Milano è quella che registra le cifre più alte: 835.842 euro erogati, a beneficio di circa 800 nuclei familiari, segno di un bisogno abitativo particolarmente diffuso nelle grandi aree urbane. Seguono Brescia, con 320.361 euro destinati a 307 famiglie, e Bergamo, dove i contributi ammontano a 257.067 euro per teorici 246 beneficiari.
A Monza e Brianza gli aiuti raggiungono 227.900 euro, che coinvolgeranno 218 famiglie, una cifra molto vicina a quella varesina, che conferma come anche nei territori più industrializzati la pressione abitativa resti elevata. In Como e Pavia i contributi si attestano rispettivamente su 140.553 e 140.428 euro, con circa 135 famiglie sostenute in ciascuna provincia.
Nei territori di Mantova e Lecco la situazione appare più contenuta ma comunque rilevante: sono stati assegnati 85.146 euro a 82 famiglie nel mantovano e 84.868 euro a 81 famiglie nel lecchese. Più modesti gli importi per Cremona, con 103.684 euro e 100 famiglie aiutate, e per Lodi, dove 61.634 euro hanno raggiunto 60 nuclei. Chiude la graduatoria Sondrio, con 14.054 euro destinati a 14 famiglie, un dato in linea con la minore densità abitativa della provincia.
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