Ostetriche a domicilio e gruppi post-parto: la Sette Laghi potenzia i consultori per accompagnare le donne in attesa
L'assistenza alla gravidanza esce dall'ospedale e si avvicina alle donne con le case di comunità. Il potenziamento dell'offerta ostetrica prevede assistenza sanitaria globale ma anche psicologica e sociale
L’Asst Sette Laghi amplia la sua offerta ostetrica e l’avvicina alle donne. È un’innovazione fortemente voluta dal direttore socio sanitario Giuseppe Calicchio che ha incontrato subito il favore del Direttore della Ginecologia e ostetricia aziendale professor Fabio Ghezzi.
I consultori, spesso ospitati nelle case della salute, sono stati potenziati con più personale, strumenti all’avanguardia, percorsi personalizzati e una forte attenzione anche all’aspetto relazionale delle famiglie.
I consultori cambiano volto
«In un anno abbiamo cambiato il mondo della rete consultoriale – afferma con entusiasmo la dottoressa Roberta Ferronato, responsabile del coordinamento dei consultori dell’ASST Sette Laghi –«grazie all’incontro decisivo tra il dottor Calicchio e il professor Ghezzi abbiamo potuto investire molto sul potenziamento dei consultori, sia sul piano strutturale che tecnologico».
Oggi, i consultori della rete sono otto, dislocati tra Varese, Arcisate, Gazzada, Tradate, Malnate, Luino, Laveno e Sesto Calende. Tutte le sedi sono state rinnovate e inserite nelle case di comunità, dotate di ecografi di fascia medio-alta e sistemi di refertazione in rete condivisi con gli ospedali, per garantire continuità e qualità dell’assistenza.
Un percorso completo, dalla gravidanza al post parto

( da sinistra la d.ssa Ferronato e la d.ssa Nigro)
Il percorso nascita si sviluppa a partire dalla prima visita ostetrica prenotabile tramite CUP, in cui l’ostetrica e il ginecologo valutano insieme eventuali fattori di rischio. Nei consultori si eseguono direttamente le ecografie fondamentali della gravidanza e si propongono corsi di accompagnamento alla nascita, disponibili in tutte le sedi.
«Cerchiamo di personalizzare l’offerta per ogni donna – spiega la dottoressa Ferronato – anche quando le richieste sono tante, organizziamo più cicli o incontri individuali per non lasciare indietro nessuno».
L’home visiting: l’ostetrica va a casa
Tra i progetti più apprezzati c’è l’home visiting, ovvero la visita a domicilio dell’ostetrica entro 10 giorni dal parto, per accompagnare la neo-mamma e intercettare eventuali fragilità.
La Sette Laghi ha avviato già nel 2021 il progetto pilota di continuità assistenziale ostetrica, inizialmente nei consultori del Verbano, quindi Laveno, Luino e Sesto Calende: « Progressivamente abbiamo esteso e l’anno scorso siamo arrivati nel distretto di Gazzada, di Tradate e di Arcisate – spiega Simona Nigro, ostetrica e coordinatrice dell’Area Salute Donna e Bambino – Con quest’anno abbiamo tutti i distretti attivi nel servizio. È un servizio che piace molto e abbiamo aumentato del 230% l’offerta, con quasi 1000 uscite nei primi undici mesi dell’anno».
Cos’è l’home visiting
Entro 10 giorni dalla dimissione ospedaliera, l’ostetrica si reca a casa della mamma per: verificare il benessere della donna e del neonato; rispondere a dubbi su allattamento, accudimento e gestione del neonato; intercettare precocemente eventuali segnali di disagio o difficoltà; creare un collegamento con i servizi territoriali, in particolare i gruppi post-parto
«L’home visiting è pensato per non lasciare le donne da sole in un momento delicato come il post-partum – spiega la coordinatrice dei consultori dell’ASST Sette Laghi – e offre anche la possibilità di attivare una seconda visita, se necessario. Proponiamo anche gruppi postnatali, spazi in cui le mamme si confrontano tra loro, condividono esperienze, si sentono meno isolate».
L’attenzione al lato sociale
L’home visiting ha anche una forte valenza sociale e preventiva. «In una società in cui spesso le mamme non hanno accanto una rete familiare o amicale, il nostro intervento diventa un modo per costruire legami e dare un riferimento» aggiunge Simona Nigro.
Se durante la visita domiciliare l’ostetrica rileva situazioni di fragilità o disagio, può intervenire insieme all’assistente sociale del consultorio. In alcuni casi è proprio questa attività sul campo a far emergere problematiche nascoste, che poi vengono seguite attraverso percorsi dedicati.
Un esempio virtuoso è il progetto di prevenzione della depressione perinatale, attivo nei consultori di Varese, Laveno e Malnate. Le ostetriche coinvolte hanno ricevuto una formazione specifica per individuare precocemente situazioni di vulnerabilità e attivare interventi basati su modelli cognitivi-comportamentali, già a partire dalla gravidanza.
Cosa cambia con la nuova delibera regionale
L’estate scorsa Regione Lombardia ha approvato una delibera che, di fatto, istituzionalizza il progetto della Sette Laghi, fornendo strumenti e fondi. La principale differenza introdotta dalla delibera riguarda la tempistica delle visite, che ora dovrà essere personalizzata in base alle caratteristiche della donna: in alcuni casi l’uscita dell’ostetrica dovrà avvenire entro 3 giorni dal parto, in altri potrà essere posticipata oltre i 10 giorni. La valutazione avviene al momento della dimissione ospedaliera da parte del team del punto nascita, che include medici, ostetriche, psicologi e assistenti sociali.
«Finora siamo usciti in modo omogeneo per tutte – racconta l’osteterica Nigro – ma il nuovo modello prevede una maggiore stratificazione dei bisogni. Di fatto, questo conferma il valore del lavoro che abbiamo fatto in questi anni e ci dà strumenti in più per raffinare l’intervento».
Nuovi servizi e nuovi orizzonti
Accanto ai servizi classici, i consultori offrono anche sostegno psicologico, sociale ed educativo, spazi per l’allattamento, gruppi mamma-bambino e percorsi di prevenzione della depressione post-partum, con ostetriche formate in salute mentale. In alcune sedi sono già attivi ambulatori dedicati agli adolescenti e si lavora alla creazione di spazi giovani a libero accesso.
Per il 2026, è prevista l’estensione dei percorsi legati all’interruzione volontaria di gravidanza direttamente nei consultori, dove si trovano tutte le figure professionali – ginecologo, psicologo, assistente sociale – per garantire un’assistenza completa e non giudicante.
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