Il Gat a caccia di raggi cosmici con la missione Vhanessa
Straordinaria iniziativa del Gruppo Astronomico Tradatese nel centenario della scoperta dei raggi cosmici.
Per quanto sembri incredibile, ogni istante il nostro corpo è attraversato da milioni di raggi cosmici, ossia di particelle provenienti dallo spazio: soprattutto neutrini (alcuni milioni/sec) e muoni (qualche centinaio all’ora). Queste particelle derivano in realtà dall’ impatto contro le molecole dell’atmosfera terrestre di altre particelle ad altissima energia (soprattutto protoni ed elettroni) emesse dalle stelle che esplodono come supernovae e dai buchi neri al centro delle galassie lontane. Questo fenomeno venne evidenziato per la prima volta nel novembre 1911 da Victor Hess, fisico austriaco, che salendo in quota con palloni aerostatici, dimostrò che la radiazione aumentava con l’aumentare dell’altitudine: scoprì così i raggi cosmici. Questa scoperta gli fece assegnare nel 1936 il premio Nobel per la fisica e diede il là a ricerche di straordinario interesse come quelle effettuate attualmente al CERN di Ginevra. Ebbene, il GAT (Gruppo Astronomico Tradatese) ha deciso di ricordare il centenario della prima famosa spedizione ad alta quota di Hess con un esperimento di straordinario interesse sia scientifico che didattico, unico in Italia ed anche in Europa. Un pallone ascensionale (mongolfiera) con a bordo il pilota e due delegati del G.A.T. raggiungerà una quota di almeno 6000 m e sarà attrezzato per effettuare misure dosimetriche della radiazione ionizzante presente in atmosfera ad alta quota. Responsabile della missione sarà Marco Arcani, entrato da ragazzino nel GAT nei lontani anni 80 ed ora quotato tecnico elettronico-informatico che stravede per … per le particelle elementari.
«L’idea di VHANESSA- spiega Cesare Guaita, Presidente del GAT- è nata lo scorso anno, durante la 9° Edizione della nostra grande mostra planetaria: in quell’ occasione Marco costruì personalmente e collocò in mostra, tra un’altra decina di esperimenti interattivi, un paio di rivelatori di muoni che suscitarono enorme interesse tra ragazzi e professori (vedere i tubi fluorescenti dei rivelatori accendersi di continuo per l’arrivo dei muoni fu un’esperienza straordinaria per tutti)». Lo stesso Marco Arcani aggiunge: «Nel vedere l’enorme interesse didattico suscitato dai miei rivelatori di muoni, mi è venuta in mente un’ idea un po’ …folle: quella di portare uno o più rivelatori in quota per rifare l’esperimento che rese famoso Hess 100 anni fa. Il primo step è stato quello di creare un rivelatore molto più efficiente del prototipo della mostra (con lettura computerizzata del flusso di muoni ed altre particelle). Il secondo step è stato quello di convincere i responsabili del GAT a ‘finanziare’ un viaggio in pallone fino a 6000 metri. L’idea era così buona ed innovativa, che abbiamo fatto di tutto per renderla possibile. Anche perché la Provincia di Varese ha capito l’importanza dell’ iniziativa promettendo un suo contributo».
Siccome in Lombardia è impossibile fare voli d’alta quota, la spedizione partirà da Barbengo in Svizzera, dove il GAT ha già prenotato per Novembre (la data precisa è legata alle condizioni meteorologiche) il volo presso una ditta specializzata. Oltre al pilota, a bordo del pallone VHANESSA ci saranno per il GAT Marco Arcani ed Antonio Paganoni. I rilevamenti saranno effettuati circa ogni 1000 m di quota come faceva V. Hess, utilizzando due contatori Geiger, un rivelatore di muoni ed un elettroscopio. A differenza di quanto sapeva il fisico Austriaco, noi abbiamo il vantaggio di conoscere quello che andremo a misurare. La spedizione ha quindi un grande valore storico e rievocativo. Sarà interessante confrontare direttamente le misure rilevate sia con i dati storici che con quelli più recenti: potrebbero anche emergere notevoli sorprese. Intanto, nelle settimane scorse, Marco ha cominciato a testare alcuni dei suoi rivelatori ai 3400 m del Plateau Rosà, con risultati di grande interesse. Ne riparleremo tra qualche settimana, in un prossimo comunicato. Altre informazioni si possono trovare sull’ ottimo sito http://www.astroparticelle.it che Marco A. gestisce da alcuni anni.
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