Bossi: “A Busto alleati al Pdl, a Gallarate da soli”
Il leader leghista fa capire quali siano le intenzioni del carroccio. Berlusconi ha chiesto personalmente al ministro delle riforme il sostegno per Farioli. Niente Udc, che a varese candida morello con il terzo polo
Si chiude il contrasto a Busto Arsizio tra la Lega Nord e il Pdl. Umberto Bossi ha detto ai giornalisti, a margine del convegno di Besozzo su Carlo Cattaneo, che «non si può ottenere da Berlusconi il federalismo ma poi tiragli il pacco». La battuta è stata pronunciata come risposta a una domanda dei giornalisti proprio sull’alleanza nella città dove oggi amministra il sindaco del Pdl Gigi Farioli.
Il retroscena lo ha accennato venerdì sera il coordinatore lombardo dei berlusconiani Mario Mantovani ed è questo: «Berlusconi ha parlato con Bossi di Busto Arsizio – ha spiegato Mantovani ai giornalisti – e gli ha detto che tiene moltissimo alla conferma dell’alleanza con la Lega».
Bossi è stato inizialmente prudente. Ha prima sviato con una battuta in dialetto: «So na got – ovvero non ne sono niente – sa tutto Reguzzoni». Ma i giornalisti hanno insistito, e a quel punto ha detto che a Berlusconi non si poteva fare uno sgarbo. Più tardi il leader leghista è stato anche più chiaro, facendo capire che l’alleanza si dovrà fare. Anche a Varese tornerà tutto come prima, con il carroccio e Pdl uniti. «Preferivo andare da solo – ha commentato l’europarlamentare di Busto Arsizio Francesco Speroni, suocero di Marco Reguzzoni – ma se questo è uno dei prezzi per il federalismo, paghiamolo tranquillamente»
Tuttavia, Bossi ha categoricamente escluso che a Varese vi possa essere l’alleanza con l’Udc («sono nemici del federalismo»). I centristi si sono comunque organizzati da soli, e oggi a Milano hanno ufficializzato che correranno come terzo polo nel capoluogo: vi saranno due liste, Udc e Fli, e il candidato in pectore è il presidente del consiglio comunale Mauro Morello.
Tornando alla Lega Nord, lo stesso Bossi ha invece chiarito probabilmente una volta per tutte che a Gallarate la situazione è politicamente diversa: «Litigano da anni lì» ha sostenuto il ministro, e così ha fatto anche Giancarlo Giorgetti: la candidatura di Stefano Gualandris è ormai definitiva e cristallizza lo scontro, nella città dei due galli, degli ultimi quattro anni.
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