John Lennon andava controcorrente…
E così facendo incarnava il vero spirito del rock
Per capire Plastic Ono Band bisogna approcciarlo come un’opera concettuale più che come un semplice disco, altrimenti si fatica a spiegare perché compaia quasi sempre nelle classifiche dei migliori dischi rock di sempre. A che punto eravamo? Il rock, da fenomeno giovanile trasgressivo, era diventato talmente importante economicamente da fare dei suoi protagonisti, già eroi rivoluzionari, degli invidiati miliardari che frequentavano jet set e top model. Ma John, allora il numero uno, andava controcorrente. Non che vivesse in povertà, intendiamoci, ma si era sposato questa artista ben bruttarella, e con lei si era messo a curarsi da uno psicanalista per curare i suoi traumi infantili. E pensarono, incredibilmente per allora, di mettere in piazza tutto: il re era nudo, e si era spogliato da solo! Lo psicanalista si chiamava Arthur Janov, e usava questa teoria liberatoria del Primal Scream (urlo originario), che John esemplificò subito nel grido Mother che apre il disco: inutile ricordare che sua madre morì in un incidente d’auto quando lui era ragazzino. E dopo è tutto un disco spoglio, con pezzi più o meno riusciti, ma personale e sincero come mai prima era stato fatto. Il grande John riconfermava il suo ruolo.
Curiosità: insieme a questo uscì “Yoko Ono/Plastic Ono Band” con la stessa foto di copertina, ma con le posizioni dei due invertite. Com’è? Credo di non conoscere nessuno che l’abbia mai ascoltato…
Per sentirlo su youtube:
La Rubrica 50 Anni Fa La Musica
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