Coldiretti: ”Un bollettino di guerra per l’agricoltura prealpina”
Un vero e proprio disastro quello che emerge dalle prime valutazioni sulle conseguenze per l’agricoltura prealpina dopo oltre dieci giorni di pioggia ininterrotta
Pesante ritardo nelle semine del mais e perdite di oltre il 30% di quello già in campo con rischio possibile di risemina, malattie di natura funginea nei cereali autunno-vernini (frumento e orzo), preoccupazione crescente per le coltivazioni di asparagi a Cantello, gli apicoltori in attesa per il ritardo delle fioriture, blocco totale dei lavori di manutenzione del verde. Quasi dimezzate le vendite di piante da fiore nei garden, maggiori costi di riscaldamento nelle serre, peggior qualità del fieno maggengo, tradizionalmente il taglio più importante. Problemi occupazionali per le imprese agricole e di manutenzione del verde.
E’ un vero e proprio bollettino di guerra quello che emerge dalle prime valutazioni sulle conseguenze per l’agricoltura prealpina dopo oltre dieci giorni di pioggia ininterrotta. Una pioggia copiosa e continua che è arrivata dopo un inverno che si è posizionato al secondo posto (dopo quello dello scorso anno) nella classifica dei più piovosi degli ultimi 30 anni, sulla base dei dati dell’Istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima (Isac).
«Basta guardare le nostre campagne allagate e fare visita ai garden delle nostre imprese dove sono invendute la metà delle piante, come gerani, fior di vetro, begonie petunie o le semplici piantine da orto, che in questo periodo vanno a ruba – spiega il presidente di Coldiretti, Fernando Fiori – ed in tutta la provincia di Varese le semine sono andate a rilento mentre gran parte dei terreni sono ancora da seminare».
«C’è un altro settore in ginocchio – aggiunge il direttore di Coldiretti, Tino Arosio – ed è quello della manutenzione del verde dove i lavori sono fermi. Non si può lavorare ed il maltempo inoltre ha fatto abbassare drasticamente le temperature e nelle serre, per salvare le piante, sono ripartite le caldaie. Mai a metà maggio il riscaldamento ha funzionato nelle serre».
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