Un abbraccio rosa per l’ultimo saluto a Luciana Zaro, la Treccia di Gallarate
Non c'era il nero tipico del cordoglio funebre ma quella tinta che Luciana amava. Grande la partecipazione all'ultimo saluto della commerciante molto nota anche nel campo della cultura

Non c’è del nero, ai funerali di Luciana Zaro, ma tanti rosa di mille sfumature. Il suo colore preferito ritorna in cento particolari diversi, vestiti, sciarpe, cravatte, persino mascherine. Un funerale non può essere gioioso, è lacrime e dolore, specie di fronte a una tragedia come quella che ha toccato Luciana Zaro, morta nell’incendio di casa sua ad Arnate di Gallarate.
Ma quel segno rosa è il segno della gentilezza, dell’affetto per una personalità estroversa, gioiosa, amante della vita.
“Amo la gioia del vento indorata dal sole”: questa breve poesia – scelta direttamente da Luciana Zaro – campeggia sul libretto funebre, in questa giornata di caldo e di brezza che cerca un varco tra le porte della chiesa di Arnate.
«Ora attende, insieme ai suoi cari che l’avevano lasciata, anche don Alberto che abbracciandola le dirà: ‘Ora finalmente siamo insieme per sempre’» dice il celebrante, don Mauro, ricordando il legame di affetto dentro all’esperienza del Teatro delle Arti, che da decenni – fin da giovanissima – contribuiva ad animare.
La salutano in tantissimi, moltissimi amici e anche le autorità della città, in chiesa e sulla piazza dedicata a suo zio, il partigiano Luciano Zaro (nella navata il gonfalone dell’Anpi guardava quello dei Lions).
Affettuosi i ricordi alla fine della celebrazione, degli amici, delle sue amiche “treccine”, di chi – in questa città di provincia – ogni giorno la vedeva davanti all’oreficeria di Corso Italia, avviata dal padre Isidoro: «A Gallarate tutti parlano di te, del tuo modo di essere unico e raro», dice con affetto Cristina Mariani. L’hanno salutata quelli del Teatro delle Arti e di Filosofarti: «Aiutaci a portare avanti la nostra esperienza del teatro» aggiunge Riccardo Carù.
La ricordano «matta, incredibile, assurda, coltissima, estroversa, lieve, sopra le righe, umile». E la sintesi migliore forse la propone il professor Silvio Raffo: «Usiamo spesso il vocabolo straordinario fuori luogo, ma in questo caso è il vocabolo giusto: Luciana era stra-ordinaria».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Alessandro Vanzulli su Stop d'agosto ai treni, 'caccia' al bus. L'assessore: "Ci stiamo pensando"
Felice su Vladimir Luxuria protagonista al Varese Pride "Perchè è importante sentirsi liberi anche nella propria città"
PaoloFilterfree su La Procura: "L'autista era al telefono", chiesti gli arresti domiciliari per il conducente del bus sul quale morì la maestra Domenica Russo
PeterPan67 su Aperto il sottopasso Alptransit di Laveno, Magrini "Ora tocca a Ispra e Sangiano"
rinascimento rinascimento su "Fatto scendere dal bus perché senza contanti": la denuncia di una madre e la replica di Autolinee Varesine
lenny54 su "Fatto scendere dal bus perché senza contanti": la denuncia di una madre e la replica di Autolinee Varesine
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.