Luino si prepara a diventare “Città dei Bambini”
La consigliera Erika Papa: "L'amministrazione tutta è pronta a prendere decisioni in merito a infrastrutture, segnaletica, divulgazione, e collaborazioni"

Nell’incantevole contesto di Palazzo Verbania di Luino giovedì 15 dicembre l’amministrazione comunale di Luino ha presentato ai docenti delle scuole primarie di Luino, Creva, Voldomino e Motte, il progetto della Città dei Bambini. Ideato da Francesco Tonucci, il progetto, trasversale, complesso e articolato, pone al centro il bambino in quanto cittadino e i suoi bisogni.
Grazie al progetto Smart Border For Future, sviluppato e promosso durante l’arco scolastico passato, si è conseguito un finanziamento di Regione Lombardia di 95.000€ che verrà destinato al progetto di Autonomia di Movimento dei bambini in città.
«Con autonomia di movimento si intende dare ai bambini la possibilità di andare e tornare a scuola da soli. Sembra un’utopia ma l’amministrazione tutta è pronta a prendere decisioni in merito a infrastrutture, segnaletica, divulgazione, collaborazioni e fare in modo che ciò avvenga – ha spiegato la consigliera luinese Erika Papa -. Siamo consapevoli che i risultati non saranno immediati e che stiamo lavorando per i bambini che abitano e abiteranno la nostra città. Siamo partiti con un incontro dedicato alle insegnanti perché la scuola ha un ruolo fondamentale in questo progetto. Prima di tutto perché è il collegamento diretto con tutta la popolazione scolastica del territorio e in secondo luogo per il ruolo educativo che svolge».
Durante l’incontro sono stati chiariti gli obiettivi del progetto, le scuole che verranno coinvolte e l’attività che verranno proposte nei diversi plessi (questionario sull’autonomia, corso di buoni pedoni e inizio della sperimentazione) e presentato il software “Mobility school”.
Il software avrà lo scopo di elaborare, in maniera autonoma ed aggregata, un questionario – che verrà somministrato alle famiglie alla fine di gennaio – in grado di analizzare i flussi dei percorsi casa- scuola effettuati abitualmente dai bambini e la propensione ad un modo di trasporto più autonomo e sostenibile. Tutti i dati raccolti verranno considerati nella stesura del nuovo PUT (piano urbano del traffico), PUMS (piano urbano di mobilità sostenibile) e Biciplan.
In ultimo, è stato mostrato il logo della città dei Bambini di Luino che riprende il logo del progetto Smart Border «ma sottolinea con i colori la vivacità del progetto, i destinatari e la sostenibilità – ha aggiunto Papa -. Auspichiamo di iniziare la sperimentazione la prima settimana di maggio e siamo convinti che, tutte le persone disposte a “entrare” nel progetto, ne saranno entusiaste come ne siamo noi» ha concluso la consigliera Erika Papa.
Il prossimo appuntamento – in programma per fine gennaio – sarà aperto a tutta la cittadinanza e genitori. «Speriamo possa intervenire anche Francesco Tonucci – ha aggiunto ancora la consigliera Papa -. Come consigliera con delega alla città dei Bambini sono cosciente che ci saranno delle criticità da affrontare ma alla fine saranno proprio queste a diventare i punti di forza del progetto stesso. Nei prossimi mesi andremo a istituire un tavolo di lavoro che vorrei accompagnasse il lavoro dell’amministrazione attraverso la promozione di eventi e un’attività di controllo. Chiunque si sentisse vicino al progetto può contattarmi tramite e-mail istituzionale e.papa@comune.luino.va.it».
Biografia Francesco Tonucci
Ricercatore Cnr dal 1966, i suoi interessi di ricerca si sono focalizzati sullo sviluppo cognitivo dei bambini, sul pensiero e il comportamento infantile. Da molto tempo si interessa del rapporto tra il bambino e la città, e conseguentemente ha creato il Progetto internazionale “La città dei bambini”, che promuove l’autonomia e la partecipazione dei bambini alla vita della città e costituisce il perno del Laboratorio di Psicologia della Partecipazione infantile dell’ Istc-Cnr, di cui Tonucci è responsabile. Dal 1968, con lo pseudonimo di FRATO, pubblica vignette satiriche sui temi dell’educazione. Le sue vignette sulla vita dei bambini sono state tradotte in castigliano, catalano, gallego, francese e portoghese.
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