“La bella primavera”, la Resistenza e i suoi protagonisti a Varese
Il nuovo libro di Claudio Macchi, pubblicato da Macchione Editore, è una ricerca imponente sulle vicende e gli episodi salienti che hanno caratterizzato la lotta partigiana varesina
Il nuovo libro di Claudio Macchi “La bella Primavera. Antifascisti e partigiani che lottarono e morirono per la libertà di tutti “ (Pietro Macchione Editore pag. 438 euro 30 ) è una ricerca imponente, che focalizza la sua attenzione sulle vicende e gli episodi salienti che hanno caratterizzato la resistenza sviluppatasi in particolare nella città di Varese e dei suoi dintorni, nonché sui protagonisti che l’hanno coraggiosamente animata.
Emerge il peso significativo della mobilitazione operaia, che attraverso una serie di scioperi di massa, come nell’aprile del 1945 all’Aeronautica Macchi, al Calzaturificio di Varese e alla Carrozzeria Macchi, oltre che alle conciarie di Valle Olona e Cornelia, interpretarono il desiderio di mettere fine alla guerra di tutta la popolazione varesina.
Una mobilitazione che però clandestinamente con la Brigata d’assalto Garibaldi Walter Marcobi era riuscita, con azioni di sabotaggio anche notturne di centraline elettriche e quant’altro, nell’intento di paralizzare le industrie che lavoravano per i rifornimenti delle truppe tedesche. Al contempo Claudio Macchi valorizza l’organizzazione territoriale del Partito Comunista Italiano, ma anche quella tutt’altro che trascurabile del clero varesino e dell’Azione Cattolica, che per il suo diffuso insediamento nel territorio venne individuata dalla Guardia Nazionale Repubblicana come un altro ostacolo per la penetrazione della propaganda del regime. Così come nelle note del libro, alle pagine 141 e 142, viene dato un significativo risalto ai distaccamenti in provincia dei gruppi operativi della nuova Brigata, la 121 Garibaldi, con la loro composizione numerica e i rispettivi comandanti.
Inoltre, con una meticolosa ricostruzione biografica i il libro presenta l’elenco dei 522 antifascisti perseguitati, dei 337 partigiani combattenti, unitamente a 101 patrioti, corredato da un notevole apparato fotografico, che rende onore a parecchi protagonisti e caduti della resistenza.
Il libro è dedicato alla madre di Claudio Macchi e a suo padre partigiano, nome di battaglia Claudio, che il 25 aprile del 1945 fu il comandante delle squadre di garibaldini che quella mattina liberarono la città di Varese, mettendo in fuga i fascisti.
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