Cornacchia: “Non vogliamo poltrone, ma un riconoscimento politico”
Il consigliere del PdL, a nome della corrente di Libero Confronto, mette qualche puntino sulle i circa i rapporti all'interno della maggioranza di Palazzo Gilardoni. "Serve una Giunta di soli sette assessori"
In relazione alla vicenda del possibile "dimagrimento" della Giunta comunale di Busto Arsizio, può essere d’interesse la posizione particolare di Libero Confronto, il gruppo interno al PdL, e proveniente da Forza Italia, che in consiglio comunale conta su Diego Cornacchia e Giuseppe Angelucci (oltre che in passato su Luigi Chierichetti, eletto consigliere, poi confermato come assessore, infine silurato nell’ambito del rimpasto). Libero Confronto è rimasta "senza poltrone" durante gli assestamenti del panorama amministrativo dello scorso autunno.
Cornacchia, pur parlando a titolo personale, ribadisce che «non ambiamo ad incarichi, ma ad un riconoscimento politico, ad esserci quando si prendono le decisioni». E a riprova della buona volontà, ricorda di aver ricevuto in passato offerte relative a varie posizioni, non appena si fossero rese disponibili (Accam, PrealpiGas, Parco Alto Milanese ecc.), "snobbandole". «Perchè io voglio fare la mia parte di fronte ai cittadini elettori, in consiglio comunale» fa l’avvocato ed ex assessore ai tempi delle ultime amministrazione "della Prima Repubblica", inizio anni Novanta. La sua posizione di consigliere leale finchè si tratta di appartenenza, ma con diritto di critica talvolta feroce all’amministrazione, avrà spinto qualcuno a pensare di trovargli un’opportuna sistemazione laddove non desse troppo nell’occhio.
Il consigliere sostiene con forza la tesi portata avanti dalla Lega secondo cui la giunta Farioli dovrebbe scendere a sette elementi. La sua attenzione si appunta comunque soprattutto sugli elementi non di provenienza forzista, rilevando che la componente ex-An ha due assessori (Lista e Giovanni Paolo Crespi) per altrettanti consiglieri (Checco Lattuada e Ninetto Pellegatta), quella ex-Udc un assessore (Walter Fazio) e un consigliere (Enrico Salomi). In qualsiasi ipotesi di "taglio", almeno uno di questi dovrebbe "saltare", questo non lo dice Cornacchia, ma emerge direttamente dalla matematica; e se fosse per Libero Confronto, anche due di queste poltrone verrebbero meno. Cornacchia per parte sua si era associato al collega d’opposizione Porfidio, recentemente, nel chiedere "la testa" di Fazio. «Con tre assessori in meno risparmieremmo centomila euro l’anno» ricorda: di questi tempi, tornerebbero utili. «La questione ovviamente non è personale, ma politica: il sindaco ha tutto il diritto e l’autorità per scegliere come assessori le persone che ritiene idonee, come del resto ha già fatto in passato» aggiunge Cornacchia.
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