Giovani padani, tutti i megadirigenti alla nascita del gruppo Valbossa
A festeggiare l'inaugurazione, il coordinatore nazionale Giancarlo Giorgetti, il coordinatore federale Paolo Grimoldi, il segretario Provinciale Stefano Candiani e il senatore Fabio Rizzi.
C’erano tutti i più importanti dirigenti della Lega, in via Palude 1 a Cazzago Brabbia, domenica 25 ottobre.
Inauguravano una piccola grande conquista, di quella che gli altri partiti dell’arco costituzionale, un po’ alla Lega invidiano: l’11esima sede dei Giovani Padani della provincia di Varese, quella dei giovani della Valbossa.
A festeggiarli con spumantino e patatine, cioè alla buona ma con una attenzione speciale, c’erano il coordinatore nazionale (che tradotto dal padano, significa regionale lombardo) Giancarlo Giorgetti, e il coordinatore federale (leggi: nazionale) Paolo Grimoldi. C’erano anche il segretario Provinciale Stefano Candiani e il senatore Fabio Rizzi.
Tutti a festeggiare una delle più importanti risorse del loro movimento: la base e i giovani. Che in questo caso, «In una circoscrizione fatta di piccoli paesi e che ha saputo esprimere 4 parlamentari, un assessore provinciale e 18 sindaci, rendendosi una delle più importanti della padania – spiega il coordinatore della circoscrizione 4 – è un vero avvenimento».
Del resto, che la Lega abbia saputo riempire uno spazio che gli altri partiti del parlamento hanno nella maggior parte dei casi ormai perso sembra innegabile.
E che i Giovani Padani siano davvero giovani (alla festa di inaugurazione anche sedicenni) e quasi tutti studenti, dai licei alle facoltà più gettonate come legge e ingegneria, è un dato di fatto che sfata qualunque idea “rozza” della frangia giovanile del movimento. «Io ho conosciuto i giovani padani a 14 anni: ero uno sfegatato leghista e Sergio Forzaghi, ora rappresentate del movimento, mi dà un volantino dei giovani padani all’uscita dello scientifico. Gli ho chiesto informazioni, mi ha detto: vieni a vedere. Ci sono andato e non mi sono staccato più», Ha spiegato il coordinatore federale (cioè nazionale) delle scuole, il 24enne Emanuele Monti.
Il più “vecchio” di tutti è il coordinatore provinciale, Andrea Tomasini «Ho 28 anni e sono un aspirante ingegnere: nel senso che mi sono appena laureato e sto cercando lavoro». Intanto organizza gazebi e raduna militanti per le visioni di Barbarossa organizzate dagli altri circoli di giovani padani «Per sostenerci». Un piccolo esercito di ragazzi entusiasti, che garantiscono al partito «Il radicamento al territorio, l’unica vera forza della Lega» come ha spiegato Grimoldi. Con «Un’iniezione di gioventù che fa ben sperare» come ha precisato il senatore Rizzi.
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