A Uboldo arrivano i cartelli “Salvaciclisti”
Un’iniziativa simbolica, ma concreta, per sensibilizzare gli automobilisti sul rispetto della distanza di sicurezza durante il sorpasso dei ciclisti

Sono stati inaugurati a Uboldo, patria tra l’altro del grande ciclista Claudio Chiappucci, i cartelli “Salva Ciclisti“, un’iniziativa simbolica, ma concreta, per sensibilizzare gli automobilisti sul rispetto della distanza di sicurezza durante il sorpasso dei ciclisti.
L’inaugurazione del nuovo cartello si è svolta alla presenza del sindaco Luigi Clerici, dell’assessore Carlo Copreni, del Comandante della Polizia Locale Alfredo Pontiggia, del ciclista brianzolo Antonio Cortese, testimonial dell’Associazione Io Rispetto il Ciclista e ACCPI, e dei rappresentanti del team Helios del presidente Stefano Moneta.
«Il messaggio è chiaro: rispetta il ciclista, 1,5 metri possono salvare una vita» questo il commento di Antonio Cortese promotore del progetto che ha continuato: «Essere riusciti ad arrivare anche in provincia di Varese, dopo Monza Brianza, Como, Milano e Bergamo, è davvero un bel risultato. Questi cartelli informativi riportano una grafica semplice, ma potente: un’automobile e una bicicletta affiancate, separate dalla scritta 1,5 metri Una misura che per molti è solo un numero ma per chi pedala rappresenta una garanzia di sicurezza e una possibilità in più di tornare a casa sano e salvo».
Dello stesso parere il sindaco Luigi Clerici: «Le nostre strade sono molto trafficate ed è per questo motivo che abbiamo subito aderito alla proposta di posizionamento dei cartelli a tutela della parte debole sulla strada. Sono stati installati in punti strategici del territorio con l’obiettivo di rendere visibile e costante il messaggio del rispetto».
«Il metro e mezzo è un margine minimo di sicurezza che consente a un ciclista di non essere risucchiato o colpito da uno specchietto o da una sbandata del veicolo – ha concluso Cortese – I ciclisti non sono un intralcio, ma utenti della strada con pari diritto di circolazione. Il rispetto reciproco tra chi guida un’auto e chi pedala è alla base di una mobilità sicura e civile».
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