Quattro imprese all’Itpa per il progetto europeo simula-impresa
Nato in Germania, il progetto conta 1.200 imprese simulate in tutta Italia: sostenute da delle aziende locali, funzionano come delle vere e proprie ditte
Alle scuole superiori ITPA vi sono delle vere e proprie aziende gestite dalle ragazze dell’istituto. Si tratta del progetto "Simula-impresa" al quale la scuola ha iniziato ad aderire circa tre anni fa. Ma in cosa consiste questo progetto? Le quattro classi quarte dell’istituto hanno a disposizione un’aula che è stata divisa in vari uffici: marketing, personale, magazzino, clienti e fornitori, segreteria. In questi uffici, un giorno alla settimana, le alunne di ciascuna classe fanno funzionare ognuna la loro impresa.
Queste piccole e fittizie imprese, hanno un nome, una ragiona sociale; funzionano amministrativamente come una vera e propria impresa, rifacendosi a dei modelli di aziende madrine ubicate nel varesotto, le quali sostengono il progetto con i loro dati sia di magazzino che di bilancio. Tutto ciò avviene mediante un collegamento diretto con un sistema europeo, Europen, in cui altre scuole fungono da aziende proprio nella stessa maniera. Nato in Germania, dove il progetto ha già raggiunto le 4.000 aziende, in Italia è in fase di ampliamento e sono circa 1.200 le aziende simulate che operano e interagiscono. La documentazione che viene effettuata per il regolare funzionamento dell’azienda è tutta reale, è solo il prodotto che è simulato tramite i cataloghi che sono forniti dalle aziende madrine. Tutte le ditte del progetto "simula-impresa" fanno capo a una casa madre ad Ferrara, la quale, tramite una banca fittizia, controlla tutti i rapporti commerciali di tutte le aziende simulate d’Italia, verificando inoltre che non vi siano errori: nel caso se ne verificasse uno, tale errore non viene comunicato ai professori, bensì alla ragazza stessa che ha svolto l’operazione, in maniera tale da coinvolgere e responsabilizzare maggiormente chi "dirige" l’azienda. Secondo Maria Grazia Bonaccina, una delle professoresse coinvolte nel progetto che hanno seguito il corso a Ferrara per poter mettere in piedi il tutto, "è una opportunità che diamo loro: è un modo per dare la possibilità a tutti di fare uno stage, solo che anzichè andare all’esterno (che lo faranno durante l’estate), cominciamo già a prepararle un pochino perchè così non arrivino poi al di fuori della scuola non avendo visto nemmeno un documento originale". Come hanno risposto le ragazze a questa iniziativa? "Quando siamo partiti tre anni fa" ci risponde il preside dell’istituto Giuseppe Campolo "abbiamo iniziato con la classe più disastrata che avessimo, quella che ci dava più problemi, sia disciplinari che di rendimento. Abbiamo voluto rischiare e le ragazze si sono trasformate: sempre in orario, responsabili, il progetto le ha letteralmente cambiate". "Per portare avanti l’azienda" prosegue la Bonaccina "le ragazze saltano persino l’intervallo!". "Simula-impresa" è un modo diverso di insegnare che non si limita semplicemente alla teoria, ma che finalmente, oltre anche alla pratica, sfrutta il coinvolgimento degli alunni, i quali, finalmente responsabilizzati e considerati, possono mettere anche loro stesi in quel che fanno. |
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