Tari, Confartigianato Varese fa risparmiare alle imprese più di 60mila euro
L’Associazione varesina affianca le aziende per chiedere alle amministrazioni comunali l’esclusione delle aree produttive dalla tassa rifiuti. Negli ultimi 4 mesi sono arrivate a Confartigianato circa 100 richieste di detassazione
In tema di tassa rifiuti si è fatta chiarezza, e negli ultimi 4 mesi Confartigianato Varese ha fatto risparmiare più di 60mila euro a 30 imprese che hanno chiesto ai Comuni l’esclusione delle aree produttive dal pagamento della TARI.
Cosa hanno fatto le imprese – Si sono rivolte a Confartigianato Varese per cercare di raccogliere quanto pagato negli anni, verificare le aree assoggettate alla tassa rifiuti e – se ne ricorrono i presupposti – presentare istanze di sgravio per i casi nei quali l’illegittimità del tributo è evidente. Confartigianato ha informato le imprese dei contenuti dei regolamenti comunali e le ha aiutate a raccogliere le prove a sostegno del diritto a pagare per il servizio che effettivamente utilizzano.
Quanto hanno risparmiato le imprese – In questi ultimi 4 mesi Confartigianato Varese ha raccolto dalle imprese circa un centinaio di richieste di esclusione dalla tassa rifiuti: 29 sono le pratiche già chiuse positivamente, 30 le pratiche sulle quali si sta lavorando e 40 le pratiche per le quali si sta chiudendo la raccolta della documentazione necessaria. Il risparmio che l’Associazione varesina ha garantito alle imprese con il calcolo esatto dei metri quadrati sottoposti a tassa rifiuti, oggi ammonta a più di 63mila euro; 30mila sono i metri quadrati per i quali è stata richiesta l’esclusione dal tributo. Il risparmio minimo, per un’impresa, è stato di 100 euro; il risparmio massimo di oltre 13mila euro. I settori più rappresentativi: carpenteria metallica, officine meccaniche, autofficine e carrozzerie. I territori: le imprese che hanno chiesto l’esclusione dalla tassa operano soprattutto nel bustese e nella città di Varese.
Il Ministero dell’Economia sostiene le tesi di Confartigianato – Le imprese non devono pagare la tassa rifiuti su tutte le aree destinate ad attività di produzione, sui magazzini e su tutte le altre aree “funzionalmente ed esclusivamente collegate all’esercizio di dette attività produttive”. Lo ha detto il Dipartimento Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze con la nota del 9 ottobre 2014 e con la Risoluzione 2/DF del 9 dicembre 2014. Però, fino a quando tutti i Regolamenti Comunali non prevederanno la non applicazione del tributo dei rifiuti sulle aree produttive, e i Comuni non aggiorneranno i propri dati storici, a ciascuna impresa non rimarrà che la strada della richiesta singola di esclusione delle aree tassabili attraverso Confartigianato Varese.
«Confartigianato è una presenza di riferimento di questo territorio – dice il presidente dell’associazione Davide Galli – ed è suo dovere porsi al fianco delle imprese per risolvere un problema di interpretazione giuridica complessa. Inoltre, lo stesso Ministero dell’Economia ha riconosciuto che nell’organizzazione del servizio di smaltimento rifiuti non sempre si sono salvaguardati “i principi di efficienza, efficacia ed economicità, assicurando al contempo la realizzazione delle finalità di evitare disequilibri ambientali e di rendere più equa l’applicazione del tributo”. Nello stesso tempo, l’Associazione rinnova la sua disponibilità nei confronti delle amministrazioni per condividere un percorso equilibrato e responsabile, basato su rapporti semplici e chiari, tra la PA e il tessuto imprenditoriale della nostra provincia. Un lavoro di squadra per informare e assistere le aziende secondo quanto stabilito dal Ministero dell’Economia».
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