Chi ha tradito Varese?
All'indomani dell'incontro sul futuro dell'ospedale Del Ponte, c'è grande amarezza tra operatori e volontari

Una delusione così grande non se l’aspettavano proprio. Medici, infermieri, volontari dell’ospedale Del Ponte di Varese ancora non riescono a credere che il progetto del grande polo materno infantile si sia sgonfiato.
Certo, le avvisaglie c’erano, i corvi da anni ne annunciavano il fallimento. Ma c’era chi aveva invitato a “volare alto”, a gettare il cuore oltre l’ostacolo, a credere che Varese potesse conquistare un posto di rilievo nell’organizzazione sanitaria della Lombardia.
Per mesi, lunghissimi mesi, hanno lavorato in condizioni impossibili: con un cantiere edile attiguo, i trapani e i martelli pneumatici assordanti, la polvere ovunque, hanno tenuto duro in vista di quel traguardo importante. Per anni hanno affrontato le difficoltà della mancanza di risorse, dei tagli al personale, dell’aumento della domanda di assistenza stringendo i denti, rincuorati che presto le risorse sarebbero arrivate per lavorare in modo dignitoso
In una sera, hanno dovuto fare i conti con una cocente disillusione. Varese rimane Varese, una provincia ai margini dell’impero, capace solo di ambire a una normale quotidianità. Quel “fungo” sorto alle loro spalle sarà nulla più di uno spazio da riempire con qualche servizio in più. La sensazione che si sia trattato solo di una mera speculazione edilizia è palpabile.
Eppure, al Del Ponte c’erano e ci sono le carte in regola per diventare un punto di riferimento lombardo. Professionalità d’eccellenza, una ginecologia che ha ottenuto un prestigioso riconoscimento dagli Stati Uniti, una neonatologia che, con la sua terapia intensiva, riesce a fare veri miracoli aiutando i piccolissimi prematuri a lottare per la vita, un’audiovestibologia che richiama bimbi sordi da tutt’Italia, una neuropsichiatria infantile subissata da richieste di assistenza, una cardiologia pediatrica unico punto di riferimento per un territorio che va da Novara a Como passando per il Canton Ticino, una pediatria che detta legge in Italia nello studio delle morti in culla e che è in rete in campo oncologico.
La città c’era e c’è con la Fondazione Ponte del Sorriso che ha fatto da banca collettiva (oltre tre milioni di euro)per sostenere quel sogno sul colle di Giubiano raccogliendo migliaia di euro investite puntualmente per abbellire, arredare e sostenere la realtà materno infantile.
È mancata la politica. Qui nessuno si era accorto che Formigoni avesse cancellato il progetto perché “non ci sono i numeri”, come ha rivelato Alessandro Alfieri. Ma chi è stato a dare quella risposta? Chi ha cambiato le carte in tavola sovvertendo una presentazione che aveva legittimato l’avvio del progetto suddiviso in tre lotti? Ci ha interrotto il volo alto della città?
Domande che oggi si rincorrono tra gli addetti ai lavori e non. Chi ha tradito Varese?
TAG ARTICOLO
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Giuseppe Mantica su Un futuro nella musica per il cardiologo dell’ospedale di Gallarate Giovanni Gaudio in pensione a fine anno
Bustocco-71 su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
PaoloFilterfree su Dall’abbandono alla rinascita: la lunga marcia dell’ex Aermacchi
Felice su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
lenny54 su È arrivato il gran giorno a Monteviasco: dopo sette anni di stop riparte la funivia
Adriana Andriani su Bogno, la Fondazione Sacro Cuore in liquidazione. Bini: "Non c'erano le condizioni economiche per proseguire"
e il dott. Cherubino che voleva fare un pol(L)o di eccellenza dell’ortopedia chi se lo ricorda???? vi chiedete chi ha tradito, ma io vi chiedo: CHI STA TAGLIANDO???