C’è un pezzo di Varese alle olimpiadi invernali
Dal 1984 ad oggi la Spm è stata fornitrice di 5 Olimpiadi, 8 finali di Coppa del Mondo e 9 Campionati Mondiali
Oltre 80 km di reti e 2.200 metri di materassi di protezione, 3 km di transenne e 20.000 pettorali per tutte le discipline olimpiche. Un pezzo di Varese (e nemmeno troppo piccolo) sarà presente alle Olimpiadi Invernali 2018 di Pyeongchang. Parte dell’equipaggiamento per le gare di sci alpino, fondo, biathlon, snowboard, salto e non solo è stato fornito dalla Spm Spa, azienda della provincia di Varese (Brissago Valtravaglia) nata nel 1954 come impresa familiare che produceva sigilli per l’autenticazione e la certificazione di prodotti. Ma come è arrivata la Sigilli in Plastica e Metallo dai componenti plastici alle Olimpiadi? Nel 1978 la passione per lo sci della famiglia Berutti ha fatto irruzione in azienda, catapultando la Spm nel mercato delle attrezzature invernali sportive. “Lo sport è di sicuro la parte più divertente del nostro lavoro”, spiega il Ceo Giovanni Berutti, aggiungendo che “dà la possibilità di seguire i nostri prodotti fin sulle piste da sci. Si tratta di un settore che va conosciuto molto bene. In azienda lavorano 8 istruttori di sci, in grado non solo di comprendere le necessità dei clienti, ma di anticiparle”. (leggi: Spm, la storia di un’azienda che si fa in tre)
Con 9 Campionati Mondiali serviti dal 1985, 8 finali di Coppa del Mondo dal 2010 e 5 Olimpiadi dal 1984, i prodotti Spm si trovano sulle piste da sci di tutto il mondo e sui palcoscenici internazionali più seguiti: “Per arrivare a fornire le Olimpiadi bisogna essere conosciuti e dimostrare di avere la qualità e l’attenzione che il settore richiede. Ci piace contribuire alla sicurezza degli atleti. La nostra prima volta ai Giochi Olimpici è stata a Sarajevo: da allora l’evoluzione è stata pazzesca. Si è passati dalle balle di fieno ai lati delle piste a materassi protettivi in grado di assorbire, in un metro e 20 cm, la caduta di un atleta di 100 kg che viaggia ad una velocità di 100 km orari. Incredibile!”, commenta il Ceo della Spm.
Ed è stata proprio questa vocazione alla sicurezza e all’innovazione che ha portato l’impresa del luinese a progettare e realizzare il rivoluzionario palo snodato, ora presente in tutte le gare sciistiche al mondo. «Il palo snodato ha cambiato la storia della tecnica dello sci, rendendo le competizioni più sicure, regolari e spettacolari – racconta ancora Berutti –. È stato testato nel 1979 sulla Gran Risa dallo sciatore svedese Ingemar Stenmark e si è affermato in tutto il mondo grazie alla collaborazione con Oreste Peccedi, storico allenatore della ‘Valanga Azzurra’ ai tempi del campione Gustav Thoni».
Che si tratti di gare nazionali e internazionali, grandi competizioni o corsi di sci per i più piccoli, dove c’è neve, c’è Spm: «Dal Kazakistan, a Dubai, dagli Stati Uniti alla Cina: forniamo i materiali più diversi a seconda della tipologia di competizione. Realizziamo anche strumenti didattici per le scuole, ad esempio tappetini che insegnano ai bambini come mettere gli sci per imparare a muovere i primi passi sul manto innevato. E i nostri materassi vengono utilizzati anche lontano dalle piste, per le gare motociclistiche», rivela Berutti.
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