Le famiglie sinti cercano un sostegno contro lo sgombero
Sabato mattina l'incontro con l'attivista Dijana Pavlovic e con l'avvocato Pia Cirillo, che si è offerta per affiancare i residenti di via Lazzaretto dal punto di vista legale

Al campo sinti di via Lazzaretto, periferia Nord di Gallarate, sono giorni di preoccupazione. «Come fanno a mandarci via? Ci avevano detto loro di venire qui, ci hanno dato spazio preciso» dicono i sinti. Prima le ordinanze emesse dal Comune per abusi edilizi e poi le parole del sindaco («lì è tutto abusivo») hanno creato agitazione e hanno richiamato su Gallarate l’attenzione anche di chi si occupa dei diritti delle persone di cultura rom e sinti.
Nei giorni scorsi l’associazione EveryOne Group ha scritto al Prefetto vicario di Varese, sabato mattina invece al campo i sinti hanno ricevuto una visita dall’attrice e attivista Dijana Pavlovic e dall’avvocato Pia Cirillo, che già aveva annunciato la sua intenzione di occuparsi della vicenda.
«Prenderemo tutte le iniziative necessarie per difendere i loro diritti» dice l’avvocato Cirillo, 95 anni, avvocato attiva dal 1948. «Seguo queste cose da cinquant’anni e più». Per ora l’attenzione si concentra sulle diverse ordinanze emesse dagli uffici del Comune di Gallarate, che contestano la presenza di alcune case mobili e strutture come abusi edilizi. Ma poi si cerca di capire come il municipio possa contestare l’esistenza dell’intero campo: «Dal punto di vista del diritto, se c’è un documento che concedeva un diritto, deve essere revocato con analogo provvedimento. A questo si aggiunga che loro hanno la residenza e questa non può essere revocata». Diana Pavlovic, che oggi è attivista di Alleanza Romanì, definisce «indecente» la situazione dei servizi del campo, creato nel 2007 dal Comune di Gallarate, ai tempi dell’amministrazione Mucci.
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