Boom di ingegneri nelle università italiane
I dati nel rapporto biennale sul sistema universitario curato dall’ANVUR. Federico Visconti (Liuc): «Gli studenti comprendono il grande valore delle discipline STEM (Science, Technology, Engineering e Math) e la loro importanza strategica per le imprese»
Sono 2.800 le matricole in più negli ultimi 7 anni, dal 2010 al 2018, per le università italiane, con un boom per gli ingegneri: questo il principale trend che emerge dall’ultimo Rapporto biennale sul sistema universitario curato dall’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca). (nella foto studenti di ingegneria della Liuc impegnati nell’I-Fab)
Se l’incremento complessivo dei nuovi studenti è pari all’1%, per gli iscritti ad ingegneria si sale all’11,5%, fino ad arrivare per l’anno 2017/18 al 14.5%. Una crescita importante che porta questi corsi ad un passo da quelli che occupano la vetta della classifica stilata dall’ANVUR sulla scelta degli studenti, ovvero il gruppo economico – statistico, che ha registrato in questi 7 anni un incremento
pari al 14,7%.
Un boom che rispecchia la scelta dell’offerta formativa della Liuc, sempre più focalizzata sulle esigenze delle imprese con i corsi di ingegneria gestionale ed Economia aziendale. «Questi dati – commenta il rettore della Liuc, Federico Visconti – ci confermano che gli studenti comprendono sempre più il grande valore delle discipline STEM (Science, Technology, Engineering e Math) e la loro importanza strategica per le imprese, che spesso faticano a trovare laureati in quest’area. La Liuc fa la sua parte investendo nella preparazione dei propri ingegneri, con percorsi innovativi dedicati ad esempio alla gestione della fabbrica 4.0 e dei processi nel settore sanitario, ma anche con nuovi strumenti ed opportunità messe a disposizione degli studenti. Tra queste, l’i – FAB, una fabbrica simulata, progettata secondo logiche lean e che applica i pilastri del paradigma industry 4.0».
Uno spazio in cui toccare con mano internet of things (Iot), robot mobili e collaborativi, data analytics, simulazione, realtà virtuale e additive manufacturing e in cui apprendere come applicare il nuovo paradigma industriale per migliorare le performance operative di un’azienda.
«Per dare ai nostri laureati una preparazione per quanto più possibile aggiornata e garantire una revisione costante dei contenuti – afferma il direttore della Scuola di ingegneria industriale della Liuc Carlo Noè – le aziende sono coinvolte direttamente nella progettazione dei corsi. Ai nostri studenti è
offerta la possibilità di scegliere se approfondire per la propria formazione il contesto industriale o quello dei servizi. Inoltre, sempre per consentire loro di affrontare con visione ampia il mondo del
lavoro, hanno numerose e interessanti prospettive per seguire un periodo all’estero nelle nostre università».
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