Johnson e Wanjohi, ruggiti d’Africa nel nome di Samia
Il portacolori dei Runners Varese vince l'assoluta della gara di Ternate; tra le donne successo per l'atleta del team Run2gether. 900 atleti al via compresi i volontari ecologisti in coda al gruppo
Ernest Johnson Nti e Mary Wangari Wanjohi: ruggisce l’Africa nella corsa podistica – inserita anche nel “Piede d’Oro – dedicata a Samia Yusuf Omar, figlia sfortunata del Continente Nero onorata però da alcuni anni nel Varesotto con una gara tutta dedicata alla sua memoria e disputata sulla pista ciclopedonale intorno al Lago di Combabbio con l’appoggio della Varese Sport Commission.
In una domenica soleggiata e calda, tra i circa 900 corridori iscritti, le vittorie della “Corri con Samia” sono andate al giovane portacolori dei Runners Varese già da tempo una realtà del podismo di casa nostra e alla atleta di livello internazionale, ospitata in questo periodo ad Azzate con il suo team Run2gethter grazie al tramite della “Africa&Sport”, società che contribuisce proprio all’allestimento della gara di Ternate. (Foto in alto: il podio “allargato” al femminile)
Johnson Nti ha coperto i 12 chilometri del percorso in 43’37” lasciandosi alle spalle nell’ordine il gazzadese Luca Ponti e il garbagnatese Stefano Tettamanti, seguiti da Massimiliano Milani e Fernando Coltro. Tra le donne invece Wanjohi ha chiuso in 48’19”, al 17° posto assoluto, precedendo Marta Latino e l’arcisatese Rosanna Urso; subito fuori dal podio invece Emma Kienzler ed Elena Soffia.

«Bello che oggi abbiano vinto sia al maschile sia al femminile due concorrenti provenienti dal continente africano» spiega Marco Rampi di “Africa&Sport”. «A Ternate è arrivata tanta gente per ricordare Samia, qualcuno anche da Roma, e per rinsaldare un legame di solidarietà che è insito nel DNA dei podisti di tutte le latitudini». «La partecipazione numerosa ci ripaga dei tanti sforzi organizzativi – è invece il parere di Luciano Rech del GAM Whrilpool – e ci fa guardare con ottimismo alla prossima edizione».
Soddisfazione anche per la parte “ecologica” della manifestazione, il “plogging” (foto sopra), ovvero la raccolta dei rifiuti operata da alcuni concorrenti volontari che sono partiti in coda al gruppo con sacchi, guanti e pinze per raccogliere cartacce e affini non solo lasciate dai runners (poche) ma soprattutto per ripulire lo sporco già presente sulla ciclopedonale.
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