Benedette rotonde: hanno abbattuto la percentuale di incidenti
E’ quello che emerge dai dati prodotti dal settore viabilità e trasporti della Provincia di Varese, che analizza l’incidentalità della rete viaria provinciale dal 2006 a oggi
Le abbiamo tanto maledette quando le stavano costruendo, ed ora dobbiamo ringraziarle.
Le rotatorie che la Provincia di Varese ha “sparso” per tutto il territorio – sono 167, una trentina delle quali sotto la gestione dell’attuale assessore Simeoni – hanno reso molto più sicuri molti punti critici stradali, come la SP1 del lago di Varese.
E’ quello che emerge dai dati prodotti dal settore viabilità e trasporti della Provincia, che analizza l’incidentalità della rete viaria provinciale dal 2006 a oggi. «In provincia di Varese dal 2006 al 2010 incidenti, feriti e vittime sono diminuite di oltre il 50 per cento» l’Assessore provinciale alla Viabilità Aldo Simeoni commenta soddisfatto questo primo dato, che significa che in queste zone è stato raggiunto l’obiettivo, fissato dalla UE, dell’abbattimento del 50% dell’incidentalità.
Il che significa, in soldoni, che dai 724 incidenti con 10 vittime e 715 feriti dell’anno 2006 si è passati a 362 sinistri, 4 decessi e 342 feriti nel 2010 lungo i 650 chilometri di rete stradale provinciale. «Grazie soprattutto all’apposizione delle rotatorie, che costringono a rallentare e incanalare il traffico, con effetti virtuosi su questi dati» sottolinea l’assessore.
Effetti molto virtuosi, quantificando in euro il danno sociale di alcuni incidenti avvenuti in zone tra le “più calde” della provincia.
Per esempio, la cosiddetta “rotonda dei cervi” alla Schiranna, creata nel 2005, ha abbattuto di quasi il 94% il danno sociale di quell’incrocio: passato da 58.905 euro a 3600. Stesse percentuali anche per la rotonda di Cairate, quella sulla strada Tradate – Cassano Magnago: era costato alla collettività quasi 600mila euro e ora ne costa poco più di 36mila. La rotonda tra Mornago e Vergiate e quella del lago di Varese che va verso via Corridoni hanno, per ora visto che hanno meno di due anni, addirittura azzerato il costo sociale di quei punti di traffico. Costo che non prevede solo la quantificazione dei danni materiali ma anche l’impatto più in generale della morte o del ferimento di qualcuno nell’incidente.
Strade messe in sicurezza significa dunque non solo meno lacrime per i parenti ma anche una migliore gestione della vita civile. Soldi che valgono la pena di essere spesi anche in momenti di crisi come questi: «La Provincia di Varese, in tempi difficili come questi – ha sottolineato Simeoni – ha compiuto un grande sforzo per gli interventi stradali: di 6 milioni di euro in manutenzione ordinaria; circa 5 milioni di euro di straordinaria e cira 4 in nuove opere. In totale nel 2011 abbiamo investito 15 milioni di euro».
Tra gli interventi più importanti realizzati, l’assessore Simeoni ricorda: «la rotatoria di Groppello a Gavirate, che ha segnato anche la sostituzione dell’ultimo impianto semaforico sulla rete stradale provinciale; la rotatoria all’uscita autostradale di Besnate, dove Provincia di Varese ha giocato un ruolo di regia strategico ed è riuscita a far realizzare l’intervento a spese di Anas; la riqualificazione della galleria Sasso Galletto e la strada di Cremenaga».
Senza contare: «Le fasce di plastica gialla sotto alcuni guard rail di metallo nella SP1: servono per ridurre i danni in caso di incidenti motociclistici» Sono quelle, per intenderci, che non “tagliano le gambe” a chi cade, tanto invocate anche dai lettori di Varesenews. «Fino ad ora ne abbiamo fatto tre chilometri, in punti particolarmente pericolosi come la tangenziale verso il ponte di Vedano, o la strada tra Cocquio e Cittiglio. Ma appena la ristrettezza della crisi ce lo consentirà, continueremo ad inserirne».
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