Le critiche di uno studente: “Dimenticate periferie e biciclette”

Uno studente dell'Università dell'Insubria sottolinea criticità e positività del nuovo piano della sosta voluto dall'amministrazione Galimberti: ""

Strisce blu nel parcheggio delle Fs di Varese

Gentile direttore,
Sono uno studente “in sede” dell’Università dell’Insubria e vorrei condividere quelle che secondo me sono le maggiori criticità del nuovo piano sosta “Varese si Muove”.

Premetto che io questa giunta l’ho votata e che apprezzo in linea di massima gli obiettivi che si pone il piano in questione, vale a dire disincentivare l’utilizzo dell’automobile da parte di cittadini e pendolari e contemporaneamente favorire l’utilizzo dei trasporti pubblici. Di seguito le mie osservazioni.
1) Per quanto riguarda il progetto Park & Bus, a mio parere molto valido per ridurre il traffico in entrata a Varese, credo sarebbe necessario ridurre i tempi di attesa delle corse in modo tale che l’autobus possa rappresentare un concorrente davvero valido all’automobile, come già obbiettato da molti. L’aumento del numero delle corse non deve essere una cosa che verrà in seguito, ma una base di partenza.
2) Pare che, a tutti, siano state fornite delle agevolazioni (in qualche caso relative): i residenti del centro non pagheranno più il pass per parcheggiare, ai pendolari viene offerto il servizio Park & Bus (con tutti i suoi limiti attuali). Ma cosa è offerto a chi abita in quartieri periferici di Varese, male oppure non collegati (come nel mio caso) dai mezzi pubblici? Qual è l’alternativa che a Sindaco e Giunta propongono a chi, come me, non può fare a meno dell’auto per raggiungere il centro (a meno di avere a disposizione molto tempo libero per camminare oppure per uscire dalla città per raggiungere uno dei quattro posteggi di interscambio)? Con l’istituzione dei parcheggi blu nell’area di Casbeno si è tolta un importante valvola di sfogo per chi si trova nella mia situazione e non solo. Dovendo rimanere in centro diverse ore in modo da poter frequentare la biblioteca uno o due giorni alla settimana, posto che un abbonamento per utenti frequenti non me lo posso permettere, dovrei arrivare a spendere circa 10 euro al giorno. Non è proprio possibile introdurre una tariffa forfettaria giornaliera che si aggiri intorno ad una cifra più moderata, magari simile ai due euro del Multipiano di via Trentini (in cui è impossibile trovare parcheggio, chi frequenta l’area lo sa)?
3) Nel piano “Varese si Muove” non si tiene (quasi del tutto) conto della bicicletta come alternativa ad automobile e mezzi pubblici. Ora come ora, l’utilizzo della bicicletta a Varese (in particolare nel comparto viale Borri) è sconsigliato a chiunque desideri arrivare intero a fine giornata. Non credo di essere l’unico a pensare che la totale assenza di piste ciclabili renda Varese un unicum all’interno del gruppo delle città universitarie italiane. Muoversi in bici (anche solo per raggiungere il centro da Casbeno) è obiettivamente pericoloso. Non è proprio possibile procedere alla creazione di nuove corsie riservate? Mancano i soldi per la vernice gialla?
Nota a margine, il servizio di bike sharing cittadino non è per niente valorizzato né pubblicizzato (su questo ci sarebbe da scrivere un’altra lettera).

Ringrazio per l’attenzione, sperando che queste critiche che vogliono essere costruttive non cadano nel vuoto.

LA RISPOSTA DI DINO DE SIMONE E ANDREA CIVATI

Pubblicato il 04 Settembre 2017
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