Saronno, l’angoscia dei medici

Da giorni sotto i riflettori mediatici, il personale medico e sanitario di Saronno è sconvolto. L'ospedale ha perso la fiducia dei cittadini

Lacrime in corsia. I tanti medici per bene dell’ospedale di Saronno, sconvolti da quello che è successo, in questi giorni si sono visti crollare il mondo addosso: «è giusto anche tenere presente le loro angosce» dicono i dirigenti della sanità lombarda, che ieri hanno tenuto una conferenza stampa annunciando la commissione di inchiesta e la rimozione del direttore di presidio e del primario del Pronto Soccorso.
È vero, c’é chi non ha denunciato, chi si é voltato dall’altra parte, ma il clima di oggi nell’ospedale é davvero forte. In una riunione tra il personale sanitario, svoltasi venerdi pomeriggio, e i vertici, é emersa anche la richiesta di una difesa del personale che si sente vittima di un linciaggio mediatico.

Ma non basta, durante la conferenza stampa il primario di Oncologia ha rivolto un accorato appello alla stampa per ricordare che tanti medici e infermieri si sentono associati al marchio di assassini. Saronno é l’ospedale della morte, per tutta Italia, e questo marchio rimarrá anche nelle carriere di chi lavora in questo presidio.

Il direttore dell’azienda ospedaliera Giuseppe Brazzoli ha raccontato che i pazienti hanno paura degli anestesisti e diversi medici si sono fermati con i giornalisti contravvenendo alle disposizioni del silenzio, esasperati,  per ribadire che la figura del medico anestesista é messa a dura prova.

Ma soprattutto é messa a dura prova la stessa tenuta della fiducia tra medici e pazienti: lo psicodramma che sta vivendo chi lavora a Saronno oggi é l’emblema di questo cortocircuito.
Brazzoli ieri ha confermato che il pronto soccorso ha avuto un calo drastico degli accessi. E gli uffici amministrativi ci hanno confermato che ogni minuto chiama un cittadino per disdire una vista. Vero é che denunciare prima, avrebbe evitato molti guai.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 03 Dicembre 2016
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Commenti

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  1. gmilan
    Scritto da gmilan

    E vero tanti sono i bravi medici che lavorano a Saronno con dedizione e pazienza e non è giusto fare di tutte le erbe un fascio. Mia madre 91 enne ha ricevuto recentemente una visita cardiologica (non privata) accuratissima e accompagnata da una umanità e da una attenzione non comuni.
    I dipendenti tutti dovrebbero costituirsi parte civile nei processi che verranno, il fango gettato da questi assassini non si laverà via tanto presto. E a quei medici purtroppo silenziosi, anche per paura di ritorsioni, va data un’altra chance.E’ questa una lezione che, spero, non dimenticheranno. I dirigenti dovranno trovare il modo di favorire al massimo le delazioni sui casi sospetti, la polvere sotto il tappeto quando si accumula è poi difficile da rimuovere.

  2. Avatar
    Scritto da Felice

    So benissimo che la situazione per chi lavoro in quell’ospedale sia diventata un incubo ad occhi aperti.
    Però cara redazione permettetemi di fare un ragionamento molto veloce, con ancora la testa che mi frulla di una moltitudine di pensieri.
    Se sapevate dell’atteggiamento di questi due dipendenti, delle loro prevaricazioni, dei loro comportamenti poco professionali e del loro carattere non adatto ad un lavoro di team, se sapevate di tutte queste cose e non avete fatto nulla per cambiare allora siete colpevoli anche voi.
    Mi dispiace per voi ma queste persone sarebbero state da fermare prima, ma per farlo si ci si sarebbe dovuti appellare al concetto di responsabilità del singolo, concetto ormai poco alla moda.
    Se qualcuno di voi si accorse del consumo anomalo di farmaci per le iniezioni e non denunciò l’accaduto allora è complice.
    Se qualcuno di voi sapeva delle prevaricazioni dei due dipendenti e non ha fatto nulla per denunciarli all’amministrazione dell’ospedale è colpevole anche lui.
    Allora se tutto questo risulta vero ritengo che sia giusto, anzi è sacrosanto, che la gente non si fidi più di voi anche tenendo conto del delicato lavoro che svolgete.
    Mi chiedo poi come sono state redatte le denunce di morte di tutti quei pazienti sospettati di essere stati uccisi da Cazzaniga.
    Io lo so, siete bravissime persone, ma forse a volte il silenzio e girare la testa dall’altra parte per farsi i cazzi propri uccide maggiormente che il singolo dipendente fuori di testa che inscena la personale strage.

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