Qui Roma, invasi da un fiume di serenità

La situazione nella Capitale. «Migliaia di pellegrini in attesa ordinata». Regge la macchina della Protezione Civile, speculazioni sotto controllo

Roma ha cambiato volto nelle ore che precedono l’addio a Giovanni Paolo II. Code interminabili, piazza San Pietro pressoché irraggiungibile, mezzi pubblici stracolmi di gente, volontari in ogni angolo. E tanta serenità, in ogni fila, in ogni gruppo, in ogni momento. A farci il quadro della situazione è il “nostro” Manuel Sgarella, a Roma per motivi di studio da alcune settimane. «La serenità che si respira è ancor più grande del trambusto causato dall’esercito di pellegrini che è giunto in città in questi giorni. Sembra quasi che questo senso di pace e di solidarietà reciproca sia l’ultima impresa compiuta dal Papa. Stanno arrivando persone da ogni parte del mondo, con le loro diversità, i loro modi di fare, i quali si integrano perfettamente nello spirito di questi giorni. Un’atmosfera compresa anche dagli stessi romani che stanno vivendo i disagi e “l’invasione pacifica” con un grande senso di accoglienza e di aiuto. E questo avviene nonostante vi siano disagi notevoli per la popolazione residente: il traffico nell’avvicinarsi al Vaticano è praticamente bloccato, si fanno file anche per salire sui mezzi pubblici nonostante la frequenza delle corse della metropolitana. In via della Conciliazione, quella che porta in piazza San Pietro, c’è un serpentone di oltre un chilometro che occupa l’intera carreggiata, la quale è particolarmente larga. Tanti, tantissimi i giovani, che si presentano a Roma in gruppo, con tanto di strumenti musicali, con il sorriso sulle labbra per ricordare la figura di Karol Wojtyla».

Nonostante l’emergenza però la macchina organizzativa allestita dalla Protezione Civile sta svolgendo un buon lavoro, come ci spiega Manuel. «Le forze messe in campo dai volontari sono altrettanto imponenti: anzitutto la Protezione Civile sta assistendo i pellegrini che salgono e scendono alle fermate del metrò distribuendo loro bottigliette d’acqua. Ci sono gli alpini che si prodigano per migliorare la viabilità, per dare segnalazioni a coloro che giungono nei punti di raccolta. Gli stessi servizi sono assicurati dai vigili del fuoco, che poi si occupano anche delle loro competenze più tradizionali. Inoltre sono presenti anche molti giovani che si mettono a disposizione di chi ha bisogno, pur non rientrando nelle “squadre” organizzate. Nel frattempo in varie zone di Roma sono stati impiantati centri di primo soccorso realizzati con tendoni appositi e sono stati dislocati gabinetti chimici per i pellegrini».

Dalla capitale giunge qualche voce che parla di speculazioni da parte di alcuni commercianti. «Ho sentito dire qualcosa di simile ma a quanto ne so è stata allertata la Guardia di Finanza con il compito di fermare mosse di questo tipo. Bisogna però anche tener presente che nelle zone più importanti di Roma i prezzi sono piuttosto alti anche in circostanze normali. La Protezione Civile comunque distribuisce bevande anche per ridurre al minimo i problemi di speculazione. Piuttosto in città si nota qualche difficoltà di approvvigionamento per negozi e supermercati. Nulla di preoccupante per adesso, però gli scaffali si svuotano con una certa velocità e talvolta alcuni prodotti si faticano a trovare. L’alto numero di negozi però evita che ci siano difficoltà più serie».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Aprile 2005
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