Ahlstrom, spiraglio di speranza per i venti lavoratori di Gallarate

Incontro all'Unione Industriali di Torino con la proprietà della multinazionale finlandese: non si chiude subito, c'è tempo per vagliare altre soluzioni fino all'11 febbraio

Si apre uno spiraglio di speranza sulla vicenda dei lavoratori della Ahlstrom di Gallarate. La multinazionale finlandese ha avviato la procedura di mobilità per venti dipendenti, vale a dire la totalità di quelli impiegati in via XXIV Maggio nei capannoni di fianco alla Orlandi. Con loro, altri 41 divisi tra gli stabilimenti di Cressa, Carbonate e Mozzate. Lo scorso 13 gennaio i lavoratori gallaratesi, unitamente a quelli delle altre fabbriche, hanno indetto assemblee e presidi per chiedere all’azienda di tornare sulle proprie scelte. Ieri, 14 gennaio, un pullman con a bordo i rappresentanti sindacali e un nutrito gruppo di lavoratori è andato a Torino, sede italiana della società finnica leader mondiale nella produzione di carta per filtri per motori, per discutere nella sede dell’Unione Industriali con la proprietà: «È stato un incontro positivo – spiega Antonio Ferrari dell’AlCobas-Cub -. Credo che grazie alla mobilitazione e alle pressioni messe in atto in questi giorni la società si sia convinta a tirare il freno. Ci hanno dato 75 giorni di tempo: non chiudono subito a Gallarate e ci hanno dato la possibilità di valutare ogni altra soluzione possibile per scongiurare il rischio della mobilità netta subito. Noi ci muoveremo con attenzione per verificare l’opportunità di chiedere la cassa integrazione o altri ammortizzatori sociali di sostegno, loro ci hanno assicurato che da Gallarate non si muove nessuno fino al prossimo 11 febbraio. Speriamo di tenere in vita questo barlume di speranza».

 

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Pubblicato il 15 Gennaio 2009
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