“Interventi per casa e lavoro per combattere la crisi”
Lettera aperta del circolo Acli cittadino sulle scelte necessarie a contrastare crisi a livello locale
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del Circolo ACLI Achille Grandi di Gallarate rivolta ad Amministrazione e consiglieri comunali di Gallarate. Un contributo che si inserisce nel dibattito sulle scelte per contrastare la crisi economica a livello locale.
Le ACLI, ed il nostro circolo cittadino, come Associazione di Lavoratori e di Cittadini, non possono che essere fortemente preoccupate riguardo alla attuale fase di crisi economica, produttiva ed occupazionale, che sta pesantemente investendo anche il territorio della provincia e del nostro Comune. Le ragioni globali e le dinamiche nazionali di tale crisi non esimono dal confrontarsi con le condizioni specifiche locali e con le responsabilità progettuali di ambito locale e distrettuale.
Riguardo alla realtà Gallaratese si coglie come elemento positivo la risposta alle sollecitazioni e l’impegno assunto dal Consiglio Comunale riguardo ad alcuni interventi mirati e relativi concretamente al livello amministrativo comunale, ancorché sottoposto per alcuni aspetti alle necessarie verifiche economiche. Relativamente a questi impegni già assunti ci si attende quindi che possano tradursi in concrete operatività.
In vista della programmazione di bilancio si sollecita l’Amministrazione Comunale a sapere valutare appieno la gravità della situazione, anche alla luce dei dati già disponibili relativi alle situazioni di crisi aziendale e di cassa integrazione già in essere e prevedibili per il nostro territorio, determinando una corretta e responsabile scala delle priorità di spesa. Attuando tutti i possibili interventi per il sostegno alle situazioni di perdita di lavoro e di riduzione grave della capacità di sostegno delle spese per i nuclei famigliari e per i singoli.
La crisi e i suoi effetti non si ritagliano però sui confini comunali ma, alle diverse scale, sono interessati settori e comparti che si definiscono anche in rapporto a strutture e strategie di distretto. Implicando diversi soggetti istituzionali, soggetti economici, produttivi e sociali.
L’amministrazione Comunale, per le proprie responsabilità, è chiamata a porsi come elemento positivo e propositivo, di stimolo per politiche ed interventi articolati ed integrati, a cominciare dalle necessarie politiche provinciali.
Sono altrettanto necessari concreti interventi di riqualificazione economico produttiva per ambiti settoriali e distrettuali.
Anche se evidentemente legata a più ampi ambiti macro economici ed internazionali, l’uscita dalla crisi, non può essere attesa come semplice dato esterno ma necessità di essere ricercata e prodotta anche attraverso la riconversione e riqualificazione dell’ambito locale, affinché la futura auspicata ripresa possa trovare anche a Gallarate adeguate condizioni su cui potersi innestare. In carenza di ciò il rischio è che la crisi divenga elemento di progressiva e irrecuperabile marginalizzazione dell’area economica locale.
Politiche sociali
Si chiede alla Amministrazione Comunale:
– di determinare nell’ambito del proprio bilancio capacità aggiuntive sui capitoli dell’intervento sociale incrementando le non sufficienti risorse correnti.
– di operare in reale coordinamento distrettuale, anche attraverso gli strumenti dei piani di zona, e in positiva collaborazione con il recentemente costituito Forum del Terzo Settore del distretto di Gallarate, e con le realtà di volontariato in generale, per la costruzione di una rete integrata tra pubblico, volontariato e non profit, per l’intervento a favore delle categorie più deboli e fragili;
– di contribuire per il proprio ruolo a sollecitare aggiornamenti mirati delle previsioni di intervento dei piani di zona per il prossimo triennio attualizzandoli sulle emergenze attuali legate alle conseguenze occupazionali della crisi, incrementando le disponibilità di spesa sociale senza limitarsi a riconfermare gli obiettivi del precedente triennio;
– di tenere nella giusta considerazione le associazioni e le cooperative sociali del territorio, anche in funzione di inserimento lavorativo per chi ha perso o si trova escluso dal lavoro e dalle conseguenti tutele sociali.
Riqualificazione professionale
Anche nella nostra realtà locale, la diffusione di una economia produttiva con largo utilizzo di lavoro di tipo precario variamente articolato ha condotto ad una progressiva dequalificazione delle professionalità di larghe fasce di lavoratori che, nella necessità di una ricollocazione occupazionale, sono quindi esposti a maggiori difficoltà.
Alcuni dati provinciali e locali (posti all’attenzione pubblica anche in recenti occasioni da parte delle associazioni produttive ed istituti di istruzione professionale e superiore) evidenziano uno scarto tra la domanda di qualificazione tecnica e professionale ed i ruoli e qualifiche lavorative richieste dalle imprese del territorio.
Nel momento quindi della crisi occupazionale locale legata sia alla situazione di crisi globale che alla presenza sul territorio di settori produttivi e di indotto a bassa qualificazione e la crisi di comparti un tempo strategici quali la meccanica ed il tessile, per consentire adeguate capacità di ricollocazione produttiva emerge quindi l’esigenza di efficaci interventi mirati.
Si chiede alla Amministrazione Comunale:
– di affrontare con urgenza la questione da un lato della riqualificazione e ri-orientamento delle realtà produttive presenti sul territorio e dall’altra ad offrire ai lavoratori ed in particolare a chi in condizioni di perdita di lavoro, cassa integrazione e mobilità, occasioni di riqualificazione professionale mirata alle potenzialità della struttura produttiva locale ed ai progetti di ri-orientamento delle produzioni.
Divenendo parte sollecita e collaborante rispetto gli enti provinciali, le associazioni produttive e le agenzie di formazione, finalizzando anche a questo scopo concrete risorse nell’ambito della programmazione di bilancio.
Politiche urbanistiche e residenziali
Anche a Gallarate, nonostante si riscontri un mercato edilizio nel quale molti alloggi anche di nuova edificazione rimangono invenduti, il valore degli immobili e delle locazioni restano tali da determinare gravi conseguenze per la sostenibilità economica del bisogno/diritto abitativo per molte famiglie.
La prospettiva della ricaduta della crisi economica ed occupazionale non potrà che peggiorare tale situazione ampliandola a più ampie fasce sociali. L’esigenza di una abitazione sicura e dignitosa costituisce assieme al lavoro il secondo pilastro per la dignità dell’uomo e per la possibilità di sussistenza delle famiglie.
Si chiede all’Amministrazione Comunale:
– di intervenire con iniziative a favore della residenza sociale e della residenza a canone moderato con interventi realizzativi o anche con interventi coordinati e progetti di social housing già sperimentato da altre amministrazioni comunali e che potrebbero anche coinvolgere positivamente il patrimonio esistente non utilizzato.
– di predisporre forme di sostegno/garanzia del credito per potenziali acquirenti di prima abitazione.
– di riconsiderare i contenuti del redigendo piano di governo del territorio in funzione di realistiche attese di sviluppo commisurate alla situazione attuale e, giusta anche la diminuita pressione della domanda, con attenzione alla sostenibilità delle previsioni, alla salvaguardia e riqualificazione ambientale, anche con progetti di intervento tali da poter costituire sia “volano” che elemento di riqualificazione per l’industria delle costruzioni locale, a partire da investimenti sul patrimonio edilizio comunale volti al contenimento dei consumi energetici e quindi economicamente, oltre che ambientalmente, virtuosi, tenuto conto anche delle future onerosità dei mancati conseguimenti degli obiettivi del protocollo di Kyoto.
– di attivare progetti di promozione e finanziamento per interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio privato, a favore sia del comparto produttivo che della efficienza del patrimonio edilizio esistente favorendo interventi potenzialmente economicamente virtuosi sul patrimonio esistente ma oggi non in grado di essere attivati autonomamente dai privati. L’efficienza energetica è infatti parte non secondaria dell’efficienza di sistema e quindi voce strategica per la riqualificazione complessiva delle potenzialità locali.
Infine, ricordando il coinvolgimento delle circoli e servizi ACLI nel progetto del fondo diocesano “Famiglia Lavoro”, si auspica la possibilità di una diretta collaborazione e sinergia con i servizi sociali del comune e con il quadro complessivo degli interventi di iniziativa comunale, attraverso lo scambio di informazioni ed il confronto sulle letture dei bisogni ed efficacia degli interventi.
18 febbraio 2009 Cordiali Saluti.
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