Ahlstrom, delegati e Rsu tornano a mani vuote da Torino

Clima teso all'Unione Indstriali di Torino: i rappresentanti sindacali dei venti lavoratori non ricevuti insieme a quelli di Cgil e Cisl: "Pensiamo ainiziative più incisive"

Le attese dei lavoratori della Ahlstrom di Gallarate si sono parzialmente infrante a Torino. I delegati e i rappresentanti delle Rsu dei Cobas, sindacato autonomo che a Gallarate rappresenta la totalità dei lavoratori (venti), convocati con le sigle confederali (Cgil e Cisl) all’Unione Industriali di Torino alle 14 nel capoluogo piemontese se ne sono andati dopo un’ora e mezza senza aver assistito alla comunicazione della proprietà. Tutto perché, stando alle spiegazioni dei delegati sindacali dei Cobas (confermate dai rappresentanti di Cgil di Novara), gli Industriali e la multinazionale finlandese avrebbero voluto aprire due tavoli separati, uno con Cgil e Cisl, l’altro con i Cobas: ne è nata un’accesa discussione finita con la partenza dei delegati gallaratesi che hanno fatto ritorno a casa senza essere ricevuti. «Faremo un’assemblea con i lavoratori – spiega Antonio Ferrari di AlCobas -. A questo punto penseremo ad iniziative più incisive e azioni più forti per conservare i posti di lavoro». La Ahlstrom, multinazionale finlandese che produce tessuto non tessuto destinato al mercato farmaceutico e sanitario, ha deciso di chiudere lo stabilimento gallaratese, lasciando a casa i venti dipendenti dello stabilimento di via XXIV Maggio oltre ad altri 41 tra le fabbriche di Cressa (Novara), Carbonate e Mozzate. I lavoratori di Gallarate sono in presidio permanente davanti ai cancelli ormai da più di una settimana. Silenzio dei sindacati sulla comunicazione dell’azienda: indiscrezioni parlano di un peggioramento della situazione che potrebbe portare a nuovi esuberi.

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Pubblicato il 03 Marzo 2009
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