Cimberio abbagliata dal fanalino di coda

Imola-Varese 86-76. I biancorossi finiscono sotto di venti punti nella prima metà di gara e non riescono a risalire tra errori e nervosismo (3 falli tecnici). Soresina perde con Veroli: restano quattro i punti di vantaggio sulle seconde

C’è da farsi andare di traverso il lambrusco, le tigelle, lo squaquerone e tutte le altre specialità della regione nel commentare la sconfitta (86-76) che la Cimberio patisce sul campo dell’Aget Imola, ultima in classifica di LegaDue prima di questa sera. Perché Varese lascia sul parquet di Faenza un’occasione gigantesca di fare un altro passo avanti verso la promozione anticipata, perché Varese cade meritatamente su un campo che doveva essere facile, perché Varese perde la tramontana (non sempre a torto) davanti a un arbitraggio da ufficio inchieste. E si sa, la serenità aiuta quando bisogna disputare una volata finale che prevede ancora cinque partite. Però nella rabbia che nasce da una sconfitta simile, questo campionato fa ancora un regalo ai biancorossi: nello scontro diretto di Cremona, Soresina perde di nuovo contro Veroli (era già successo nella finale di Coppa) e ora i laziali affiancano la Vanoli al secondo posto. Restano però ancora quattro i punti che dividono la Cimberio dalle inseguitrici con una partita in meno da giocare, anche se il calendario è tutt’altro che semplice.
Sui motivi della sconfittane parlerà Stefano Pillastrini in conferenza stampa (troppa tranquillità, meriti innegabili degli avversari e via dicendo) ma a ciò va aggiunto che stavolta i due play fanno cilecca in coppia, Nikagbatse non riesce a dare la svolta in difesa e Lauwers sbaglia troppi tiri per lui semplici (3/10 da 3). Se poi Martinoni non si vede e i lunghi faticano su Bunn (31 punti), si capisce come Varese – di fatto rimasta senza trascinatori – non riesca a superare l’ostacolo. Amen, è andata: ne restano cinque e guardare avanti è la cosa migliore che si possa fare, visto il vantaggio ancora in tasca.
 
COLPO D’OCCHIO – Il bel palasport di Faenza rimane piuttosto vuoto: la Aget ultima in classifica non scalda i tifosi di Imola come ai tempi del “diablo” Esposito e l’arrivo della capolista Cimberio non aiuta troppo a riempire l’impianto. Varese non è sola in terra di Romagna: una ventina gli ultras al seguito, cui si aggiunge un discreto numero di tifosi, molti dei quali giunti all’appuntamento in largo anticipo.
 
PALLA A DUE – Quattro italiani e mezzo (Lauwers) in quintetto base per Stefano Pillastrini, che sceglie ancora Antonelli come decimo a referto. Bianchi recupera tutti gli acciaccati anche se il solo Bunn inizia la gara tra i titolari e Ferri non metterà piede in campo.
 
LA PARTITA – Imola inizia subito a zona e con la difesa allungata e le mani fredde della Cimberio faticano non poco nei primi minuti. Valters ringrazia e segna l’8-2 al 3’. Lauwers (foto) segna al quarto tentativo dall’arco ma Bunn si accende e a metà periodo l’Aget è 16-7. Pilla mette i due Usa e Nikagbatse e in attacco la squadra inizia a produrre. Il quarto finisce comunque con i romagnoli avanti 21-15.
Varese prova ad alzare la reattività in difesa e a sfruttare i mis-match in attacco a favore di Dickens e Galanda. La Cimberio si ferma quando a Childress viene fischiato fallo tecnico dopo uno sfondamento. Imola ringrazia e con un’azione torna a + 12, punteggio prima confermato e poi allungato sino al 39-24. Martinoni dà un segno di vita ma poi perde palla sottolineando come non sia serata. Non lo è neppure per Lauwers e Passera che falliscono anche le poche occasioni a propria disposizione. E va anche peggio: tecnico a Cotani (dopo fallo in attacco molto dubbio) e nuovi punti sul tabellone di casa. Si va al riposo su un tragico 47-27 e con tanti punti di domanda sulla testa dei biancorossi.
 
Due triple di Dickens e Gergati e un canestro di Galanda danno fiato a Varese che però concede a Riley troppo spazio a rimbalzo. La Cimberio ora segna (bombe anche da Passera e Lauwers) ma continua a far segnare gli altri; i due play – ma non solo – collezionano palle perse che vanificano qualche buona difesa. I lombardi tra l’altro collezionano il record del mondo di infrazione di passi, non senza la complicità dei fischietti (foto di repertorio) che fanno imbufalire Pillastrini. Il capolavoro è dell’arbitro Aronne che, mentre Gergati sta volando in contropiede, fischia un contatto a favore di Varese a 25 metri dalla palla, negando in pratica un cesto già fatto. Imola ringrazia e proprio sulla sirena, con Sorrentino, respinge l’assalto: 61-48.
 
IL FINALE – Prima ancora che le squadre tornino in campo arriva pure il terzo “tecnico”, stavolta a Pillastrini che proprio non ne può più. Galanda ci prova ma i minuti trascorrono senza che Varese dia scossoni decisi al punteggio. Il -10 arriva al 33’ con Cotani e poi con Gergati. Il romano trae energia da un momento di rabbia e ruba palla completando un “2+1” molto importante (66-59) ma dall’altra parte Bunn non sbaglia mai: sarà questo -7 il minimo svantaggio dell’intera partita. Imola riallunga oltre i dieci di vantaggio con Bruttini e l’americano e quando Lauwers dopo una tripla a segno ne fallisce una seconda sulla Cimberio scende la notte (77-64 a 3’ dalla fine). Gli ultimi giri di lancette paiono una questione personale tra le giacchette grigie e i giocatori della Cimberio: sfondamento a Childress, passi (ancora) a Gergati e via di questo passo. Dickens e Galanda fanno anche qualche canestro, Bunn pure e la sostanza non cambia nonostante il distacco si riduca un po’ fino al -10 della sirena. Le strade di romagnoli e varesini si dividono qui ma potrebbero tornare a incrociarsi: l’Aget sfiderà prima Veroli e poi Soresina con la necessità di fare punti. E Varese spera che Imola renda presto il "favore".
 

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Pubblicato il 22 Marzo 2009
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