Cordì e l’Europa dei diritti
Il candidato per le europee di Sinistra e Libertà ha chiuso alle Bustecche la campagna elettorale: "a Strasburgo per contrastare xenofobia ed erosione dei diritti dei lavoratori"
Rocco Cordì chiude la campagna elettorale salutando i suoi sostenitori alle Bustecche di Varese, con una serata musicale in piazzale De Salvo, vivacizzata dalle suggestioni sonore dei Treni in Corsa. Un animato ritrovo last minute attorno al candidato varesino di Sinistra e Libertà alle elezioni europee, fra gli intervenuti anche Mario Agostinelli. «Bisogna che i cittadini rifiutino con il voto questa prova indegna della politica italiana, che nell’ultimo mese ha letteralmente oscurato il voto europeo» dice Cordì. «L’Europa è lo snodo chiave delle politiche economiche, del lavoro, dei diritti dei cittadini tutti. Ogni scelta che conta passa da Bruxelles e da Strasburgo, questo va capito. La politica italiana invece resta ad un livello basso, è autoreferenziale, ripiegata su su stessa».
Cordì nel suo breve intervento in una serata dominata dalle note dei Treni in Corsa ha ricordato l’impegno messo per costituire la lista, mettendo insieme alcune delle anime di una sinistra purtroppo al voto divisa «perchè c’è anche chi ritiene che basti parlare di sè stessi, invece bisogna parlare della gente e con la gente. La sinistra va ricostruita dopo il ventennio dominato dalle idee dei Reagan e delle Thatcher, e in un momento di crisi che rende fragili i diritti e le libertà. Non è mettendo in discussione questi che si progredisce. E allora dico: per fortuna che c’è l’Europarlamento. È una tribuna da cui si possono combattere le battaglie per il lavoro, ma anche opporsi a rigurgiti razzisti e provvedimenti xenofobi. Se gli europei lo vorranno e daranno la loro preferenza a un’Europa di centrosinistra, potremo contrastare lo scivolamento del nostro Paese su posizioni non certo condivisibili».
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