Neri ma non per la tintarella. Il racconto dei viaggiatori Todomondo

Oltre un centinaio le persone che stamane hanno protestato sotto la sede del tour operator. Telecamere e tg per raccontare la loro disavventura. "Ho speso 2.800 euro e mi son dovuto pure pagare il viaggio di ritorno"

C’è chi ha scoperto tutto facendo una telefonata direttamente al villaggio vacanze in Grecia e chi invece si è reso conto dei guai in cui era incappato solo quando è sbarcato in un aeroporto sudamericano. E c’è chi ancora aspetta la data fatidica della partenza, sperando che tutto si risolva. Decine di clienti di Todomondo si sono ritrovati sabato 25 luglio sotto la sede del tour operator a Gallarate, in Largo Buffoni. Tanta rabbia e la speranza di recuperare i soldi già versati.

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Il mondo del web segnalava da tempo ormai le difficoltà della Todomondo, raccogliendo storie e testimonianze di viaggi finiti male. E su Internet è partito il tam-tam che ha portato tanti clienti di Todomondo a trovarsi a Gallarate. «E’ la potenza del web, una piccola idea in una grande battaglia» racconta Andrea Oriolo, uno dei promotori della manifestazione (al centro nella foto, con la maglietta gialla). «Io ho speso 2.800 Euro per una vacanza per due persone in Messico». Il signor Oriolo ha tentato nei giorni scorsi un contatto con Luigi Capello, che rappresenta il fondo principale azionista della società: «Cercavo un incontro ufficiale per fare chiarezza, mi ha risposto che doveva prima consultare gli avvocati».
Di fronte alle prime notizie uscite ormai quasi un mese fa, alcune persone hanno voluto verificare per tempo e ora temono di perdere i loro soldi: «Abbiamo prenotato un viaggio in partenza il 10 agosto, pagato 1700 Euro. Abbiamo chiamato il residence e l’agenzia greca e abbiamo scoperto che non avevano ricevuto nessun pagamento» racconta la signora Graziella di Milano. Lei e suo marito già a giugno avevano avuto problemi con Todomondo: «Siamo stati a Formentera. Tutto ok fino al rientro: ci hanno dirottato da Orio al Serio a Bologna, ci siamo poi dovuti pagare il rientro a Milano».

Ben più drammatica la storia di Gianluca Sundas, arrivato a Gallarate da Cornate d’Adda. Il 9 di lgulio è partito per Santo Domingo, una "seconda scelta" dopo i problemi con il Messico. Gianluca ha 33 anni, viaggiava con la moglie e la figlia, il gruppo per santo Domingo era composto in tutto da una quindicina di persone. Vacanza "all inclusive". «A Malpensa la compagnia Livingston non voleva farci partire, la responsabile di Todomondo ha garantito che era tutto a posto, alla fine ci hanno imbarcato. Ma una volta arrivati là non abbiamo trovato nessuno ad accoglierci. E dopo una notte in albergo ci hanno informato che dovevamo pagare. Abbiamo sborsato 150 dollari al giorno per 5 giorni in albergo e 1000 Euro di volo per tornare in Italia». Una volta a casa, la famiglia di Gianluca e un’altra famiglia si sono presentate in Largo Buffoni 5 a Gallarate, nel grande palazzo che ospita la sede di Todomondo. «Siamo rimasti lì un giorno, alla fine ci hanno detto che avrebbero fatto un bonifico: ad oggi non abbiamo ricevuto nulla».

A Gallarate si sono presentati in un centinaio, quasi tutti lombardi, qualcuno anche da altre regioni del Nord. Nel grande palazzo di fronte all’uscita dell’autostrada pochi uffici sono occupati, su di una porta al primo piano c’è un foglio di carta stampato a computer: "Todomondo". Nessuno apre, come prevedibile. Chi è stato qua pochi giorni fa dice che c’è poco più che un tavolo e qualche sedia. «La mattina del 15 luglio mi sono presentata qua e mi sono barricata nell’ufficio» racconta con passione Monica Centofanti di Parabiago. «Non me ne sono andata fino a che mi hanno rimborsato almeno un biglietto, 725 Euro. Ora me ne devono altri sei. Ma quella mattina – garantisce – i dipendenti incassavano ancora soldi da chi doveva ancora partire e non sapeva nulla dei guai del Tour Operator».
Da parte di tutti, rimane la domanda sul perchè nessuno si sia mosso prima. Perchè il sito sia rimasto attivo per settimane, prima dell’apparizione (ieri, venerd’ 24 luglio) del "comunicato urgente" che si vede ora in home page e che garantisce il rimborso per quanto già versato. Ora i clienti delusi preparano la strategia, affidandosi anche a Facebook, dove hanno aperto una pagina per valutare se fare causa a Todomondo.

Intanto, per venire incontro ai viaggiatori rimasti a terra con MyAir, Alitalia comunica che ha prorogato per le giornate del 26, 27 e 28 luglio la validità dell’offerta di tariffe agevolate: presentando un biglietto aereo della compagnia Myair (o ricevuta di biglietto elettronico), emesso prima del 23 luglio, i viaggiatori potranno acquistare un biglietto Alitalia secondo le indicazioni segnalate dalla compagnia

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Luglio 2009
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