Piano casa? Solo se sei marnatese da più di dieci anni
Il consiglio comunale ha recepito la legge che permette di allargare le proprie abitazioni escludendo i marnatesi che risiedono in paese da meno di dieci anni. Pd critico: «E' una discriminazione bella e buona»
Se non sei marnatese da più di dieci anni non puoi allargare la casa. Sabato 10 ottobre il Consiglio Comunale di Marnate ha discusso l’applicazione della l.r 13/2009, l’ormai noto “Piano casa”. Questo provvedimento, figlio di un accordo nazionale, promuove azioni per la valorizzazione del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente, contribuendo così al rilancio del comparto economico dell’edilizia. Di questo rilancio non potranno farne parte molti marnatesi, italiani o stranieri che siano, per il solo fatto di non essere residenti a Marnate da più di dieci anni.
Il Pd di Marnate, all’opposizione in consiglio comunale, ha criticato in primis questo aspetto, delle limitazioni imposte da parte della maggioranza, all’applicazione di una legge che lostesso sindaco ha definito «di difficile applicazione». Allora perchè limitarne l’accesso ancora di più? Si chiedono dai banchi dell’opposizione con Flavio Castiglioni che critica anche la possibilità di intervenire con ampliamenti in centro storico. «Queste aree sono particolarmente sensibili, bisogna procedere ad un loro recupero e valorizzazione, ma non a spezzatino, altrimenti il risultato è un delirio» – spiega Castiglioni. Il secondo punto su cui è critica l’opposizione è la possibilità per chi in passato ha compiuto abusi in passato, di godere di agevolazioni: «Riteniamo questa scelta sbagliata e diseducativa» – commentano dal Pd. L’ultimo aspetto del piano finito sotto la lente d’ingrandimento del Pd è la limitazione delle agevolazioni al 10% ( la legge prevedeva la possibilità di arrivare fino ad un 30% di sgravi sugli oneri di urbanizzazione, a fronte di un investimento privato cospicuo). «Pensiamo che se si investe in risparmio energetico ed architettura ecocompatibile – conclude Castiglioni – bisognerebbe premiare la gente, non osteggiarla».
La risposta del sindaco Celestino Cerana sulla decisione è netta: «Nelle nostre scelte non c’è stato nessun fine discriminatorio – ha detto Cerana – abbiamo deciso così per rallentare le cose e anche perchè questa legge lascia il tempo che trova perchè è di difficile applicazione. Richiede troppe cose perchè ci si avventuri ad allargare la propria abitazione approfittando delle agevolazioni».
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