L’affresco del Monastero torna a splendere

Il dipinto è stato inaugurato questa mattina. Il restauro fa parte di un progetto a cura della Provincia di Varese

affreschi restauro cairateGli affreschi del monastero di Cairate ritornano alla luce. I lavori di restauro delle opere alle pareti dell’edificio continuano e questa mattina una di esse è stata inaugurata alla presenza delle autorità. Il presidente della provincia Dario Galli ha presentato il lavoro con soddisfazione: «Stiamo portando avanti un grande lavoro di squadra per recuperare il monastero di Cairate. Sono coinvolti il Comune e le amministrazioni che si sono succedute, la Provincia di Varese e i presidenti che mi hanno preceduto Massimo Ferrario e Marco Reguzzoni e poi tutti i cittadini che dimostrano di amare il proprio territorio e il patrimonio artistico. Varese è una terra ricca di queste testimonianze e l’obiettivo è offrire ai visitatori un’ampia gamma di siti, monumenti, edifici, chiese da visitare. Il monastero è un’opera monumentale e ha tempi lunghi di recupero e valorizzazione, sia a livello finanziario sia per il tipo di interventi che richiede. Abbiamo però voluto dare un segnale importante, iniziare ad aprire al pubblico questa prima parte recuperata anche per mostrare i primi frutti concreti di un lungo lavoro e per dare a tutti la possibilità di ammirare un’opera meravigliosa com’è l’affresco del Luini».

 
«In tutti questi anni – ha aggiuinto Francesca Frigeri, presidente Pro Loco Cairate – abbiamo cercato di valorizzare al meglio la presenza del monastero qui a Cairate. Ora il nostro impegno non si ferma e prosegue nella direzione già tracciata».
Il Monastero dell’Assunta in Cairate risale alla prima metà dell’VIII secolo, epoca di consolidamento e trasmissione
della cultura benedettina, e costituisce uno dei primi insediamenti monastici nel territorio dell’attuale Lombardia, legato alla vicina presenza del Castrum di Castelseprio e del Monastero di Torba.
La fondazione spetterebbe a Manigunda, nobildonna longobarda, che nel 737 avrebbe sancito la nascita di un monastero femminile. Il complesso era costituito da un edificio porticato con due accessi,
organizzato intorno agli spazi caratteristici dei conventi benedettini: il refettorio, la chiesa interna ad
uso delle sole monache, i parlatoi, il forno e i granai. La chiesa si componeva di tre navate, con arcate tuttora visibili nei muri di tamponamento.
Nel 1975 inizia l’iter per la sua riqualificazione. Nel 2004 parte il progetto di recupero a cura della
Provincia di Varese per una spesa preventivata di circa 13 milioni di euro. Tra gli interventi di maggior pregio il restauro di un ciclo affrescato del XVI secolo, raffigurante la natività presente nel cosiddetto “Coro delle monache” del chiostro medioevale, attribuito ad Aurelio Luini figlio del grande pittore leonardesco Bernardino Luini, che costituisce la più importante presenza artistica dell’intero complesso monastico.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Dicembre 2009
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