Giosué Carducci, quando la poesia è amore per la propria terra

Al grande poeta toscano è dedicato una conferenza-spettacolo in programma giovedì 4 febbraio al ridotto "Luigi Pirandello" del teatro Sociale

E’ dedicato alla figura di Giosuè Carducci (Valdicastello 1835-Bologna 1907), primo italiano a vincere il premio Nobel per la letteratura nel 1906, il quinto appuntamento di “Perché tu mi dici: poeta?”, rassegna promossa dall´associazione culturale “Educarte”, con il patrocinio e con il contributo economico della Fondazione comunitaria del Varesotto, per avvicinare il pubblico, soprattutto quello più giovane, alle principali avventure in versi di Ottocento e Novecento non con una lezione scolastica, ma con l’emozione della recitazione.
La conferenza-spettacolo su quello che la critica ha definito «il Vate della terza Italia», dal titolo «…E dimani cadrò. Ma di lontano/pace dicono al cuor le tue colline…», è programmata per giovedì 4 febbraio, alle 21, presso il ridotto “Luigi Pirandello”, piccola sala dedicata al «teatro di parola e di ricerca» del Sociale di Busto Arsizio. Sul palco saliranno gli attori Gerry Franceschini, Mario Piciollo e Anita Romano, sotto la regia e con la guida storica di Delia Cajelli.
Fonti di ispirazione della poetica di Giosuè Carducci sono state l’esaltazione per il classicismo e le origini antiche dell’Italia, nonché la passione per la politica e i problemi sociali di fine Ottocento, come dimostrano due delle liriche che verranno prese in esame durante la serata, quale emblema dell’impegno civile del poeta: “Il parlamento”, frammento de “La Canzone di Legnano” del 1879, e la poesia “Alla regina d’Italia” del 1878.
Nei suoi versi, lo scrittore di Valdicastello ha, però, raccontato anche i moti dell’animo, la consapevolezza dello sfiorire delle cose e della morte, la rievocazione di un passato lontano e inconsapevolmente felice. Il filo della memoria, con il suo carico di rimpianti e di malinconie, ha portato più volte Giosuè Carducci a celebrare la bellezza dei luoghi della sua infanzia e giovinezza, la verde e selvaggia Toscana, rileggendone i paesaggi e gli abitanti in una chiave mitica e idilliaco-bucolica. Ecco così che il pubblico potrà respirare il sentimento di affettuosa nostalgia che il poeta prova nei confronti della sua terra, imbattendosi in “Davanti a San Guido”, struggente ricordo dei cipressi «alti e schietti» di Bolgheri, in “Idillio maremmano”, reminescenza di una ragazza amata, in “San Martino”, rievocazione della vita di paese nel giorno della vendemmia, ma anche nelle liriche “Rimembranze di scuola”, “Per Val d’Arno”, “Traversando la Maremma toscana”(dalla quale sono tratti i versi che danno il titolo all’incontro su Carducci) e “Sogno d’estate”.
Il costo del biglietto per la conferenza-spettacolo «…E dimani cadrò. Ma di lontano/pace dicono al cuor le tue colline…» è di € 8,00 per l’intero ed € 6,00 per il ridotto, riservato a giovani fino ai 21 anni, ultra 65enni, militari, soci TCI (previa presentazione della tessera nominale), Cral, biblioteche, dopolavoro e associazioni con minimo dieci persone.
Il botteghino del teatro Sociale, ubicato in piazza Plebiscito 8, presso gli uffici del primo piano, è aperto nelle giornate mercoledì e venerdì, dalle 16.00 alle 18.00, e sabato, dalle 10.00 alle 12.00. E’ possibile prenotare telefonicamente tutti i giorni feriali, secondo il seguente orario: dal lunedì al venerdì, dalle 16.00 alle 18.00; il sabato, dalle 10.00 alle 12.00.
Per informazioni è possibile contattare la segreteria del teatro Sociale al numero 0331.679000 o consultare il sito internet www.teatrosociale.it.

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Pubblicato il 02 Febbraio 2010
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