Maroni: “Abbiamo creato più sicurezza”
L'intervento del ministro dell'interno al convegno sulle scienze forensi
Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, è intervenuto in apertura del convegno sugli strumenti delle scienze forensi, al teatro Santuccio, rassicurando i cittadini sullo stato della sicurezza nel nostro paese. Il ministro era il più importante degli ospiti, giunti a Varese, per una due giorni, condotta dal noto criminologo Massimo Picozzi, e organizzata da Università Carlo Catteneo, Utet, Fondazione Labus Pullè, Real Protection.
Il teatrino era colmo, presenti tanti avvocati; il corso vale anche come aggiornamento professionale e garantisce, a fronte di una due giorni gratuita, 12 crediti formativi. Un piccolo incidente diplomatico aveva accompagnato la presentazione, visto che l’avvocato Pierpaolo Cassarà della Fondazione Labus Pullè e anche il legale di Sgarbi che ha querelato, per un bisticcio, Roberto Maroni, e il sindaco di Varese Attilio Fontana aveva per questo abbandonato la conferenza stampa di presentazione.
Ma all’appello hanno risposto in tanti. Roberto Maroni, ha iniziato con una battuta: «Mi garantisco qualche credito formativo così il mio amico Martelli non mi caccerà dall’ordine» ha scherzato il ministro, avvocato a sua volta, ex responsabile dell’ufficio legale della Avon, rivolto a Sergio Martelli, il presidente dell’ordine degli avvocati di Varese.
Maroni ha parlato a braccio e spiegato che da quanto è lui ministro, anche grazie a un capillare lavoro di controllo del territorio, i reati sono diminuiti. Il Ministro ha raccontato che qualche giorno fa, a Milano, ha partecipato a un convegno dove un delegato inglese raccontava come la gente fosse sempre più spaventata nonostante i reati diminuissero. Il governo di sua Maestà si è prefisso di aumentare fino al 60% entro il 2o12 la fiducia nelle forze dell’ordine, In Italia, invece, secondo Maroni si sta lavorando, non tanto sulla fiducia nelle forze dell’rodine che è già alta, ma sui risultati di contrasto alla criminalità, che produrrebbero fiducia.
«La situazione è molto migliorata – ha spiegato il ministro – a ottobre in tutte le categorie di reati, c’era il segno meno. Nelle rapine, poi, in particolare, abbiamo visto una diminuzione, rispetto all’anno prima, del 22,5 per cento, in realtà é da tempo che in reati sono in diminuzione, tranne che per un picco nel 2007, per effetto di una legge approvata dal parlamento».
Sugli strumenti di contrasti al crimine Maroni ha offerto una panoramica delle ultime novità: «Stiamo perfezionando un accordo per lo scambio di informazioni sul dna delle persone, una banca dati internazionale, che tuteli la privacy ma permetta alla polizia di scambiarsi dati importanti. Abbiamo fatto provvedimento che hanno limitati le violenze sessuali nel territorio, abbiamo investito in accordo con le associazioni commercianti, come nel progetto securshop». Maroni ha poi ricordato le vittime del dovere, e affermato che i soldi per aiutare i familiari di forze dell’ordine cadute sul lavoro arriveranno dai sequestri dei beni mafiosi. Attualmente, il Viminale può contare su 7,5 miliardi sottratti alla criminalità e su 1,5 miliardi rintracciati nei conti bancari appartenenti a mafiosi.
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