Il Psi escluso “Per noi nessun decreto
Giuseppe Nigro, segretario provinciale del partito, spiega l'escluisione della sua lista dalla competizione elettorale
Egregio direttore
Sabato, 27 febbraio 2010, sono state consegnate all’Ufficio Elettorale del Tribunale di Varese circa 1000 firme, sulle 1700 previste dalla legge elettorale. Sapevamo che il nostro era un atto incompleto, ma abbiamo voluto comunque presentare firme ed elenco dei candidati come testimonianza del lavoro e della serietà dei tanti iscritti al psi della provincia che avevano partecipato alla raccolta delle firme.
Non potevamo immaginare che partiti di governo con i tanti mezzi di cui dispongono, sia in Lombardia sia nel Lazio, avrebbero presentato atti incompleti, anche se di natura diversa, esattamente come è accaduto per il nostro partito. Meno ancora potevamo immaginare quanto sarebbe accaduto in seguito per consentire loro di partecipare, comunque, alla competizione elettorale.
Abbiamo fatto ricorso avverso l’esclusione, senza ottenere esito positivo. Il nostro ricorso non è stato accettato e i socialisti varesini non sono stati ammessi a partecipare alle elezioni nel collegio provinciale.
Per i socialisti non c’è stato alcun decreto interpretativo specifico, né atti d’urgenza. I vantaggi del decreto interpretativo valgono soltanto per i partiti di governo non sono stati estesi ai socialisti ma garantiti soltanto al Pdl.
Quanto accaduto è gravissimo, le regole sono state riscritte non solo a misura di situazione, ma soltanto per il PdL, la condizione di universalità che dovrebbe caratterizzare la legge elettorale non è stata rispettata. Siamo di fronte ad un decreto che viola palesemente ogni principio di uguaglianza e imparzialità, chiaramente anticostituzionale.
Imporre alle istituzioni della Repubblica una decretazione d’urgenza così tanto parziale che favorisce alcuni e penalizza altri è la dimostrazione che stiamo vivendo in condizioni di democrazia limitata. Non volevamo l’esclusione di nessuno, siamo consapevoli che l’assenza dalla competizione delle liste dei partiti di maggioranza avrebbe alterato la competizione stessa, ma è intollerabile che il decreto "salva partito" sia pensato soltanto per il partito politico di maggioranza relativa.
In questa provincia che esprime il ministro dell’interno, dove il movimento leghista era nato per disegnare una nuova democrazia e una nuova legalità, si è perpetrato una doppia violazione delle regole democratiche di cui i socialisti sono vittime. Siamo molto vicini al regime autoritario e la "dittatura della maggioranza" è evidente. I socialisti sono mobilitati, insieme alle altre forze di opposizione, contro quanto sta avvenendo e non rinunceranno, nonostante tutto, ora più di prima a far sentire la loro voce. Non saranno le esclusioni ad impedirci di condurre una battaglia politica nella società varesina per ristabilire le regole della democrazia.
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