Fotovoltaico sui tetti? Meglio un campo solare
Un parere alternativo dal consigliere comunale del PD Alessandro Berteotti
Pannello fotovoltaico sul tetto? E perchè non un campo solare piuttosto? A latere dell’interesse e della discussione per il progetto dei mille pannelli fotovoltaici sui tetti di Busto Arsizio di Ely spa e Agesp Energia si pone il consigliere comunale del Partito Democratico Alessandro Berteotti. Già in passato si è dimostrato attento ai temi della tecnologia, con proposte come quella di un centro di ricerca sulle energie rinnovabili che fra l’altro riguardava proprio il solare fotovoltaico.
Ma la questione qui, più che tecnica, è politica: lo dice lui stesso. Una questione di democrazia, nel senso di "accesso ad una possibilità". «L’offerta di un soggetto privato (Ely spa ndr) concordata con il pubblico (Agesp energia ndr) ha senso, ma nel momento in cui dal pubblico ci si fa carico di metterla a disposizione davvero di tutti». Cosa che per i limiti tecnici del fotovoltaico sui tetti, non può essere. Qui va a inserirsi il ragionamento di Berteotti. «Io vivo in un condominio, come, credo, la maggioranza dei bustocchi, e il problema di un "tetto solare" per un palazzo è certo diverso che per un singolo soggetto, villetta o capannone che sia. In condominio, per decidere di installare, se questo è tecnicamente possibile, bisogna essere d’accordo tutti, e già è un limite; lo spazio poi, in proporzione ai residenti, è molto inferiore di quello sopra un’abitazione singola o un’azienda». Nei fatti, argomenta Berteotti, si crea una sorta di discriminazione «in favore di sogggetti singoli», quasi una scelta a monte che determina "chi può", e chi probabilmente no.
Per garantire una scelta «più democratica» Berteotti propone una via alternativa, e anzi, in verità, integrativa rispetto al progetto Ely-Agesp: quella del campo solare, un’ampia area di terreno ben esposta alla luce in ogni orario e attrezzata con centinaia di pannelli fotovoltaici. «Non solo è un’opzione aperta, perchè i cittadini, tutti stavolta, potrebbero acquistarvi delle quote, ma avrebbe anche interessanti vantaggi tecnologici, con l’uso dei pannelli orientabili». Servirebbe dello spazio: un’area di uno-due ettari. «La manutenzione poi sarebbe più agevole, una struttura così giustificherebbe anche un impegno diretto da parte di Agesp Energia in termini di personale. La mia idea non è contraria, in assoluto, al progetto dei mille tetti fotovoltaici. Semmai, penso a quanti volentieri parteciperebbero a iniziative nel campo delle energie rinnovabili, ma non ne hanno fin qui la possibilità. E a un Comune che si è lasciato scappare l’opportunità di mettersi all’avanguardia, di sua iniziativa, in questo campo».
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