La prima infermiera era un genio delle statistiche
Si celebra oggi la giornata internazionale dell'infermiere, a cento anni dalla nascita di Florence Nightingale, prima infermiera moderna: una donna determinata e intelligente
Una figura rassicurante e irrinunciabile durante la malattia. Personaggi eroici durante le grandi guerre. Anche figure indimenticabili, bisogna ammetterlo, nell’immaginario dei film di serie B. Gli infermieri e le infermiere celebrano oggi, 12 maggio, la loro giornata internazionale. In tutta Italia sono diversi gli eventi organizzati per celebrare questa giornata: anche perché è passato un secolo esatto dalla nascita di Florence Nightingale, la prima infermiera moderna della storia.
Ma chi era Florence Nightingale e perché è considerata la madre della scienza infermieristica? Florence deve il suo nome a Firenze, città in cui è nata nel 1820. In realtà, però, i suoi genitori erano inglesi, si trovavano in Italia solo per un soggiorno.
All’epoca di Florence Nightingale gli ospedali inglesi erano ben lontani dalla realtà attuale. Erano sporchi, disorganizzati, spesso non c’era una cultura dell’igiene tanto che i chirurghi non si lavavano le mani prima di un’operazione. Fin da giovanissima Florence non solo intuì l’importanza dell’igiene e dell’organizzazione nelle strutture ospedaliere, ma fu in grado di dimostrarle scientificamente. Applicando le sue nozioni sull’organizzazione ospedaliera, infatti, gli ospedali riscontravano una enorme flessione della mortalità.
Ben presto il suo sistema divenne celebre e il governo inglese la mise alla prova nominandola sovraintendente del copro infermieristico inglese nella guerra di Crimea. Nightingale arrivò in Turchia con 38 infermiere e ne sopravvissero solo 12: in compenso la mortalità dei soldati per malattie scese dal 42% al 2%. Nightingale presentò i risultati al governo con un grafico "a cunei", ancor oggi considerato un capolavoro della statistica.
La giovane infermiera si era distinta per una genialità tale da farla invitare al Congresso internazionale di Statistica, tenutosi a Londra nel 1860. In un’altra ricerca statistica dimostrò che le scarse condizioni di igiene degli ospedali rendevano il parto in ospedale meno sicuro del parto in casa. Il suo lavoro di statistica medica era stato così impressionante che nel 1858 fu eletta membro della celebre Statistical Society of England.
Una carriera di successo, iniziata in età giovanissima, ma fortemente ostacolata dai genitori: l’opposizione della famiglia e soprattutto della madre mette in luce il suo carattere molto forte e determinato e la sua ribellione contro i ruoli di moglie e madre attribuiti dalla società alle donne della sua condizione. Per il timore che il matrimonio interferisse con la sua vocazione di infermiera, nel 1851 rifiutò la pluriennale corte di Richard Monckton Milnes, politico e poeta, sempre contro la volontà materna.
Insomma, ben lontana dallo stereotipo dell’infermierina: Florence era anche un genio della statistica, un personaggio brillante e determinato per una celebrazione così importante.
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