Piano di Governo del Territorio, ancora nessuna certezza

In consiglio comunale la minoranza chiede di mettere nero su bianco la bocciatura dello strumento urbanistico, ma la maggioranza evita il voto. E il sindaco annuncia: "Settimana prossima diremo come stanno le cose"

Il Piano di Governo del Territorio rimane al centro del dibattito a Samarate, con maggioranza e opposizione su posizioni quanto mai distanti. Il tema è stato affrontato anche in consiglio comunale, con una proposta deliberativa dell’opposizione che chiedeva di mettere nero su bianco la decisione di non approvare il documento che guiderà lo sviluppo del paese, ma da cui dipendono anche in parte gli equilibri di bilancio. «La mancata approvazione – ha attaccato il capogruppo del Pd Vittorio Solanti – avrebbe conseguenze sulle opere pubbliche, costringerebbe a rinunciare all’ampliamento del cimitero di Samarate e alla rotonda tra via Torino e via Leonardo da Vinci. Ne portiamo la responsabilità di fronte all’interesse della città, dei cittadini, la responsabilità finanziaria stessa dell’ente». Dall’amministrazione arriva un invito alla prudenza, si sta verificando in particolare la possibilità di procedere comunque con l’ampliamento del cimitero
 
L’obbiettivo della minoranza di centrosinistra era quello di fare chiarezza sul percorso verso il Pgt, su cui da mesi (ne sono passati due dalle elezioni) è sceso il silenzio. «È vero – ha spiegato il sindaco Leonardo Tarantino – che non abbiamo ripreso in mano l’iter, – ma abbiamo già previsto una seduta della commissione urbanistica venerdì e sabato mattina per esaminare le osservazioni presentate dai cittadini e dai proprietari». Le richieste dei cittadini sono ferme negli scaffali degli uffici, senza risposta da mesi, dopo sabato si potrà sapere quale destino attende il piano, se la bocciatura definitiva o uno stravolgimento. Tutto sembra indicare la seconda via. «E comunque – ha concluso polemico il sindaco – questo Pgt è il vostro, non il nostro: è stata l’amministrazione precedente ad abbandonare il piano». La maggioranza ha accusato il Pd e i suoi ex alleati di aver volutamente fermato l’iter del Pgt negli ultimi mesi di governo, per questioni politiche interne; accusa ovviamente rispedita al mittente dai banchi della attuiale opposizione. La proposta dell’opposizione di sancire l’abbandono del Pgt attuale è stata respinta con un voto sulla questione pregiudiziale posta dal PdL.
 
Il dibattito in consiglio è proseguito poi con la proposta di autotutela presentata sempre dall’opposizione: «Di fronte alla mancata approvazione,qualcuno potrebbe esprimere il dubbio di un danno anche economico». ha spiegato il capogruppo di Città Viva Pietro Bosello. Detto in modo più esplicito, si rischia che qualcuno si rivolga alla Corte dei Conti. L’opposizione ha parlato di un costo complessivo di 200mila euro, una cifra contestata dal capogruppo del PdL Massimo Cappellano: «Il piano è stato redatto da un gruppo di lavoro interno agli uffici, per un costo di 30mila euro». Mentre i 200mila euro sono quelli della analisi svolta dal Politecnico di Milano, che rimarrebbe valida anche per il futuro. «È comunque sempre un danno e uno spreco, come già quello legato alla rinuncia al centro culturale» ha ribattuto Eliseo Sanfelice dell’IdV. Anche l’atto di autotutela alla fine non è stato approvato, essendo stata sollevata la questione pregiudiziale da parte della maggioranza. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Maggio 2010
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