Pillastrini: “E’ stata la stagione più difficile della mia vita”

Il coach della Cimberio ringrazia tutti per la salvezza e fa tre menzioni speciali: a Childress, al pubblico e all'arbitro D'Este giunto a fine carriera

«Dovremmo essere salvi». Pillastrini usa il condizionale. In campo, a pochi minuti dalla fine, una giornalista di Sky aveva provato a dirglielo, ma lui aveva scosso la testa con decisione, come a non crederci. A fugare ogni dubbio ci pensano Galanda e Cotani che irrompono in sala stampa armati di bottiglia di spumante e la svuotano sull’allenatore e i giornalisti. Poi è la volta di Gergati che all’urlo di «Pilla» si mette a suonare il tavolo, come fosse un tamburo.
Il coach della Cimberio è teso. Legge il foglio delle statistiche, che trema insieme alle sue mani. E’ comprensibile. Non è stato facile aspettare fino alla fine della penultima partita per sapere il proprio destino. «Alleno da vent’anni – ha detto il coach della Cimberio – ma questa è stata la stagione più difficile della mia carriera. E’ una piccola impresa in una città che è abituata a ben altri festeggiamenti». Pillastrini fa un’analisi per dare una spiegazione a questa fatica. «Mi sono trovato un po’ spaesato perché le mie quadre sono abituate a crescere con il tempo. Invece, ci siamo allenati poco a causa degli infortuni e abbiamo cambiato mille giocatori».
La partita con Cremona Varese l’ha archiviata subito con grande autorevolezza. «Non era psicologicamente facile – continua il coach della Cimberio – . L’abbiamo giocata con una grande cattiveria agonistica, la stessa che abbiamo messo con Caserta. Questa volta però è stata una cavalcata».
Pillastrini ringrazia tutto lo staff e fa tre menzioni speciali. La prima è per Randy Childress(30 punti per lui). Il professore ha giocato una partita degna del suo livello e quando è uscito ha abbracciato a lungo il suo allenatore. «Con lui ho cinque anni di successi importanti. Una partita come questa dimostra quanto ci tenga e soprattutto che è un vero giocatore e un vero uomo». La seconda menzione è per il pubblico che non ha mai smesso di incitare la squadra anche nei momenti più bui. «Mi ricordo l’anno scorso nella prima partita di Lega due con Livorno abbiamo vinto di un punto, giocando malissimo e con la squadra avversaria che aveva molte assenze. Non c’è stato nemmeno un fischio. Quest’anno, dopo il derby con Cantù, ha archiviato la sconfitta. Varese sa, il pubblico sa che essere qui è un successo per niente scontato. Grazie». La terza menzione è per un arbitro. Pillastrini non parla mai degli arbitri, ma questa volta una ragione c’è. «Credo che sia l’ultima volta che D’Este arbitrerà noi, farà i playoff e poi smette. E’ una persona onesta e corretta e quando arbitra lui si puo stare tranquilli»
Se Varese gioisce Cremona continuerà a soffrire fino all’ultimo: la sua salvezza è appesa alla partita con Avellino sul parquet di casa. Attilio Caja è un signore nei modi e nelle parole. «Quando gli altri sono superiori, bisogna riconoscerlo. Complimenti a Varese, ha vinto meritatamente. Ha fatto una grande partita, giocata con saggezza. Ha comandato dall’inizio alla fine e noi non siamo mai riusciti a entrare nel gioco. Sapevamo che dovevamo arrivare all’ultima giornata, con tre squadre alla pari, per giocarci la salvezza».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Maggio 2010
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