Area 336, le Coop avvertono il Comune
A tre mesi dalla sentenza, Coop Lombardia e Immobiliare Futura scrivono a Palazzo Borghi: "I nostri terreni sono edificabili, tenetene conto nel Pgt"
Le Coop tornano alla carica per aprire un punto vendita a Gallarate. A distanza di mesi dalla sentenza del Tar che ha dato lo stop alla variante 336, Coop Lombardia e Immobiliare Futura – la società immobiliare del gruppo Coop – hanno inviato all’amministrazione comunale gallaratese un documento per ribadire quel che dicono da anni: «L’area è da considerarsi zona edificabile con destinazione polifunzionale. Invitiamo l’amministrazione e tenerne conto nella fase di adozione del Pgt». Un avvertimento al Comune, perché torni alla destinazione originariamente prevista (nell’ormai lontanissimo 1991) per l’area di proprietà Coop a sud della superstrada 336.
La vicenda è aperta appunto da quasi vent’anni: Coop vuole vedere riconosciuti i suoi diritti 
edificatori: i progetti sono cambiati nel tempo, passando da un semplice supermercato ad una struttura polivalente con tanto di stadio e grattacielo (il progetto più recente, nella foto). L’ultima tappa prima di oggi è stata la sentenza del 29 aprile, con cui il TAR della Lombardia si è pronunciato sulla questione: il tribunale ha sancito che l’intervento complessivo sull’area a sud della città doveva essere affrontato all’interno del Pgt (il nuovo piano regolatore, che riguarda tutta la città) e non con una variante urbanistica, la celebre Sky City, salvaguardando il principio di perequazione. Una vittoria a metà per le Coop: la sentenza diceva infatti che la scelta dell’amministrazione di mantenere a verde la zona a Sud della 336 era legittima e negava il risarcimento di 20 milioni di euro chiesto al Comune.
edificatori: i progetti sono cambiati nel tempo, passando da un semplice supermercato ad una struttura polivalente con tanto di stadio e grattacielo (il progetto più recente, nella foto). L’ultima tappa prima di oggi è stata la sentenza del 29 aprile, con cui il TAR della Lombardia si è pronunciato sulla questione: il tribunale ha sancito che l’intervento complessivo sull’area a sud della città doveva essere affrontato all’interno del Pgt (il nuovo piano regolatore, che riguarda tutta la città) e non con una variante urbanistica, la celebre Sky City, salvaguardando il principio di perequazione. Una vittoria a metà per le Coop: la sentenza diceva infatti che la scelta dell’amministrazione di mantenere a verde la zona a Sud della 336 era legittima e negava il risarcimento di 20 milioni di euro chiesto al Comune.
Ora le Coop dicono invece che, «stante l’integrale annullamento della variante 2008», si ritorna alla normativa del 1991, che prevedeva la facoltà di costruire anche lì edifici polifunzionali, «con indice volumetrico di 3 metri cubi su metro quadro». Per questo le società delle Coop rosse chiedono all’amministrazione di tener conto nella redazione del nuovo Pgt dei diritti del gruppo a costruire anche a Gallarate, dove nel frattempo si sono aperti, anche recentemente, nuove strutture di grande distribuzione e dove ci sono previsioni per nuovi punti di media distribuzione. La vicenda, dunque, rimane ancora aperta più che mai. E il percorso verso il Pgt – il documento che ridisegna la città – potrebbe risentirne.
Pubblicato il
29 Luglio 2010
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