Acqua inquinata, si ritorna alla normalità
Esami delle acque negativi: Varese ha già revocato l'ordinanza che dichiarava l'acqua non potabile, per Casciago e Luvinate è solo questione di ore. Ora si tratta di capire le responsabilità
E’ completamente rientrato il pericolo causato dalla contaminazione da idrocarburi delle sorgenti di Luvinate, il bacino di raccolta d’acqua di Aspem che serve, oltre ai comuni di Casciago e Luvinate, anche il 30% della città di Varese, in particolare la zona nord.
Dopo aver letto i dati informali del tutto negativi, il sindaco di Varese ha già deciso nella serata di ieri, 2 novembre 2010, di revocare l’ordinanza che impediva di bere l’acqua e di usarla per motivi alimentari da lui emessa poche ore prima. «Tutti i valori sono risultati inferiori alla soglia di attenzione – ha spiegato il sindaco Fontana – Soprattutto il benzene, la sostanza più nociva che destava maggiore preoccupazione, è risultato assolutamente assente. Per questo ho deciso di revocare l’ordinanza emessa nel pomeriggio».
Per Luvinate e Casciago, che hanno emesso ordinanze analoghe nella giornata di ieri, è solo una questione di ore: le due amministrazioni infatti attendono la pubblicazione della versione ufficiale dei dati anche a loro anticipati per revocare anche loro i divieti, come già ha fatto il sindaco di Varese. «Con soddisfazione l’Amministrazione di Luvinate è stata informata dei primi riscontri positivi dalle analisi in corso sull’acqua che escluderebbero problemi per l’utilizzo – spiegano infatti i vertici del comune di Luvinate – Si rimane dunque da una parte in attesa di comunicazioni ufficiali per poter revocare l’ordinanza precauzionale emanata nel primo pomeriggio su indicazione di Aspem e, dall’altra, di conoscere le cause che hanno determinato tale situazione di iniziale preoccupazione».
Si può quindi rientrare alla normalità, dopo un pomeriggio in cui i supermercati varesini hanno fatto il "tutto esaurito" delle scorte di acqua minerale. Ora resta solo da sapere cosa è realmente successo alle sorgenti di Luvinate, e trovare il “colpevole” di quello che ha tutta l’aria di un malcomportamento ambientale che ha procurato allarme a circa 40mila persone, tante sono quelle coinvolte nella città e nei due paesi “vittime” di un gesto di delinquenziale indifferenza.
Aggiornamento delle 12.30: Revocata l’ordinanza anche a Luvinate
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