Il futuro siamo noi. Gli artigiani si raccontano in un libro

Si intitola "Oltre la linea" ed è stato pubblicato da Confartigianato. Davide Ielmini ha dato voce alle emozioni e ai pensieri degli imprenditori, ovvero la filosofia che regge «l’essere artigiano». Il libro sarà presentato venerdì 26 novembre alla Sala Prestinoni

oltre la linea associazione artigiani davide ielminiQuesta volta a raccontarsi in un libro sono loro in prima persona, gli artigiani. Nessun intervento esterno, nemmeno nella realizzazione del manufatto-libro. L’autore è Davide Ielmini, responsabile della comunicazione dell’Associazione Artigiani di Varese, l’editore è Confartigianato imprese. Una scelta che la dice lunga sul nuovo ruolo che “la spina dorsale” dell’economia italiana, perlomeno la vertebra varesotta, intende giocare. 
"Oltre la linea", questo il titolo del libro, ha due particolarità evidenti: non ci sono numeri (o meglio, compaiono nel titolo di un capitolo e vengono messi in relazione alla felicità), e l’impostazione grafica segue il ritmo delle voci.
In queste pagine il lettore trova le emozioni e i pensieri, ovvero la filosofia che regge «l’essere artigiano». Anche questa è un’innovazione. «Con la filosofia non si mangia» direbbe uno come il ministro Tremonti, «ma (la filosofia) aiuta ad affrontare con maggiore lucidità, anche se non sempre con il dovuto distacco, gli imprevisti della vita e del lavoro», dice l’autore-filosofo. Già, della vita e del lavoro. Perché, quasi sempre, nell’essere artigiano il lato pubblico (anche fisicamente) si intreccia con quello privato. Basterebbe fare un giretto nelle officine e nei laboratori artigiani disseminati sul territorio, per rendersene conto. «Al di là dei capannoni ci possono essere i principi di un rinnovato Umanesimo, nel quale è la comunità- imprenditore e collaboratori – a farsi protagonista dell’economia …».
È una nuova concezione (non è la già sperimentata cooptazione tedesca) che si accompagna a un’altra grande sfida che è quella delle reti di impresa. Il libro mette in luce un aspetto che distingue chi fa impresa: la forza di reazione, l’ottimismo. In un momento di crisi come questo, nelle parole degli oltre cinquanta protagonisti c’è poco lamento e tanta consapevolezza di uno Stato che non dà quello che dovrebbe dare. Ma si va avanti lo stesso perché gli artigiani sono «inguaribili sentimentali» con lo sguardo rivolto al futuro e il cuore al passato.
Da questo libro si capisce anche che il nanismo delle imprese, difetto congenito rimproverato continuamente dagli economisti italiani, non è sempre un segno particolare negativo. Anzi, parafrasando l’antropologa Jane Jacobs, che considerava le città e non le nazioni  i mattoni su cui si basa l’economia, l’autore per deduzione sostiene che: «non le grandi ma le piccole imprese a dover essere considerate il vero modello industriale italiano». Il problema, semmai, è capire come queste vengono accompagnate nel turbolento mercato globalizzato. E non a caso il titolo è “Oltre la linea”. Tutti gli imprenditori, grandi, medi, piccoli e micro, quella linea ce l’hanno davanti e devono superarla perché «separa l’incertezza del presente dalle opportunità del futuro, la barbarie di sistemi deregolamentati dalla saggezza di sistemi legittimati da principi non solo economici ma anche umani».

Leggi anche: Qui c’è l’essenza dell’essere artigiano

 
Il libro sarà presentato venerdì 26 novembre alle ore 10 alla Sala Prestinoni di Varese (Viale Milano, numero 5, secondo piano Associazione artigiani). Oltre all’autore, saranno presenti: Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato Varese, Mauro Colombo, direttore dell’Associazione Artigiani. Con loro le voci dei protagonisti: Roberto Michelon (Ecocostruire Snc), Riccardo Visentin (Visentin Riccardo Gioielli) e Daniele Zanzi (Fitoconsult).

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Pubblicato il 25 Novembre 2010
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