Sciopero della fame per cambiare la legge anti-usura
Frediano Manzi è il presidente di Sos racket ed usura, ha denunciato una situazione insostenibile e per essere ascoltato ha sospeso anche la cura per la malattia da cui è afflitto
Prosegue lo sciopero della fame di Frediano Manzi, presidente di S.o.s racket ed usura. Manzi, che è stato una vittima del racket e che aveva recentemente denunciato una situazione insostenibile anche in Lombardia, da lunedì sera inizierà anche lo sciopero della sete e la sospensione di tutti i farmaci per la malattia cronica da cui è afflitto.La sua protesta si basa su quattro punti fondamentali: la modifica della legge sull’usura che di fatto esclude dal risarcimento dello Stato per tutti coloro che non siano in possesso di una partita
nonostante abbiano denunciato i loro usurai; la possibilità di ottenere, dopo la denuncia per il reato di usura, il fondo dello stato in 12 mesi; la possibilità che tutte le associazione antiracket riconosciute e non possano far parte del comitato nazionale antiracket che delibera i fondi; intervento immediato da parte dell’autorità giudiziaria di rimuovere dai siti web, tutte quelle inserzioni illegali di società finanziarie che, secondo Manzi «compiono quotidianamente migliaia di truffe, indirizzando presso i canali usurai, le ignare vittime che ad esse si rivolgono».
«Condivido pienamente la protesta di Manzi – spiega Paolo Bocedi, presidente nazionale di Sos Italia Libera -, ma sono anche molto preoccupato per la sua salute. Conosco Frediano da molti anni e so che andrà fino in fondo a rischio della la sua stessa vita. Aspetto la solidarietà della altre associazioni antiusura presenti sul territorio nazionale».
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