Una mostra che vale un Perù
Ultimi giorni per la Mostra Mercato Missionaria. Un modo per contribuire a una lunga serie di iniziative: da quelle locali fino a Lima e alle terre del Congo martoriate dalla guerriglia
Si avvicina l’ultimo fine settimana di apertura della Mostra Mercato Missionaria di Gemonio, la grande rassegna che da quasi quarant’anni è appuntamento fisso nei locali dell’oratorio in Piazza Vittoria. A organizzarlo il locale gruppo Caritas-Missioni che in questo lungo periodo ha sostenuto centinaia di iniziative nei quattro angoli del mondo, un impegno che continua tutt’oggi e che viene sostenuto in gran parte con i proventi di questo "mercatino" originale e molto frequentato.
Tappeti, presepi, oggetti d’artigianato africano, sudamericano, orientale, spesso proveniente dai luoghi in cui operano i tanti sacerdoti e laici legati all’attività del gruppo gemoniese. Sugli scaffali della palestra che si trova nella "Casa della Gioventù" non mancano però oggetti artigianali italiani, come quelli realizzati dalle "suore di Betlemme" di Gubbio: stoviglie e immagini religiose in prezioso gres che stanno riscuotendo un grande successo, accanto ai deliziosi biscotti che escono dalla pasticceria del convento.
Insomma, centinaia di proposte per tutti i gusti (molto graditi anche i prodotti locali) e per tutte le tasche, che aiutano in modo concreto decine di iniziative coordinate dalle "signore delle Missioni" che non amano apparire in prima persona ma che lavorano sodo per accontentare tutti.
Quest’anno, oltre a non dimenticare la realtà locale (il Gruppo ha adottato il restauro di un affresco della chiesetta romanica di San Pietro e utilizzerà come sempre altri fondi per aiutare le famiglie in difficoltà che vivono in paese), ha a cuore una lunga serie di iniziative nel terzo mondo tra cui spiccano tre impegni in particolare. «Il primo riguarda la nuova missione diocesana che sta nascendo in Perù, nei pressi della capitale Lima – spiega Enrica Pezzoli – Una scelta naturale, visto che la nostra diocesi (quella di Como, di cui fa parte la zona pastorale delle Valli Varesine che comprende Gemonio ndr) ha deciso di aprire laggiù un "secondo fronte" che si aggiunge alla missione già avviata in Camerun. Tra la Mostra e la recente raccolta dell’usato pensiamo di contribuire con 2mila euro alla missione che tra l’altro sarà affidata a sacerdoti che conosciamo bene: don Umberto che lascerà Solzago e don Savio, per tanti anni parroco a Caravate, a due passi da noi».
Tra i tanti aiuti all’Africa, è esemplare invece quello che andrà a sostenere l’opera avviata da padre Italo Noris in Congo. «Padre Italo è stato di recente spostato a Ovira dove sta creando una casa formazione per giovani, alcuni dei quali destinati al seminario, altri desiderosi di istruzione per lasciarsi alle spalle situtazioni difficili. Il trasferimento di padre Italo però è dovuto a quanto avvenuto a Luvungi, dove si è opposto con forza alle violenze dei ribelli e dell’esercito regolare che lo aveva anche arrestato. Nella sua ex missione, mentre lui era in Italia, i guerriglieri hanno fatto irruzione e violentato 384 donne che ora, per la mentalità locale, sono state ripudiate e vivono in un capannone isolato di proprietà della Missione senza più contatti con i figli e le famiglie. I soldi che invieremo serviranno per aiutare questo mare di donne costrette all’emarginazione».
Per fortuna però, non tutte le esperienze hanno risvolti così tragici, anzi, c’è spazio anche per alcune notizie curiose e piacevoli. «Tra le tante cose fatte di recente c’è anche l’invio di un laboratorio di falegnameria completo e funzionante. Era di un artigiano della Val d’Intelvi recentemente scomparso: i figli l’hanno donato ed è andato in Kenya dove sarà montato in un capannone e servirà anche per far imparare il mestiere ai giovani della zona. La mostra darà una mano a finanziare la struttura dove troverà posto un pezzetto della grande tradizione del lavoro della Lombardia».
Tre esempi questi, che raccontano e fotografano in modo preciso l’importanza del Gruppo di Gemonio e della sua Mostra e che, in un certo senso, ne spiega il successo pluridecennale. Venerdì e sabato la Mostra Mercato resterà aperta dalle 15 alle 22, orario che domenica sarà ampliato anche al mattino (9-12). È l’ultima occasione per quest’anno di acquistare oggetti di indubbio valore con un risvolto benefico importante. Un’occasione che sarebbe bello sfruttare.
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