Alpigas contro Caldiroli: “Noi in buona fede”
La società che gestisce il distributore Gpl di viale Italia (che chiuderà il 31 dicembre) fa alcune precisazioni in merito alle parole dell'assessore al governo del territorio: "A noi non disse che avrebbe aperto un nuovo distributore"
La società Alpigas, che gestisce il distributore Gpl di via Italia a Castellanza, ha scritto una lunga lettera per replicare alle parole dell’assessore al governo del territorio Vittorio Caldiroli, in merito alla imminente chiusura del distributore (foto a sinistra) per far posto ad una rotonda e ad un piano di lottizzazione.
Secondo la società, contrariamente a quanto affermato dall’assessore, ribadisce che « nei confronti della gestione non vi è alcun procedimento di sfratto pendente ma, allo stato, solamente una disdetta da parte della proprietà, cui sono seguite lunghe trattative tra le parti; per inciso il gestore Alpigas Italiana s.r.l., a tutt’oggi, versa puntualmente il canone di affitto dell’area già saldato, in via anticipata, fino al 31/12/2010».
Dopo questa prima precisazione la società conferma «che sull’area dove attualmente sorge il distributore è prevista una lottizzazione, tuttavia è significativo precisare che, in un primo momento, un soggetto interessato ad edificare aveva formulato un’offerta che, pur con la costruzione di una rotonda, consentiva comunque la permanenza dell’impianto GPL; su queste basi la nostra società ha sostenuto ingenti costi progettuali per permettere di mantenere operativo il proprio punto vendita». Successivamente è sorto il problema per motivi sconosciuti ad Alpigas che, infatti, sottolinea: «Le trattative tra questo primo soggetto e la proprietà si sono interrotte e la successiva proposta di lottizzazione ha escluso completamente la possibilità di mantenere l’impianto». Alpigas definisce anomalo il fatto che «in quello attuale tale eventualità sia radicalmente esclusa, costringendoci con ciò a chiudere l’impianto».
Per quanto riguarda, infine, le aree alternative proposte dal Comune di Castellanza, la società precisa che «due sono risultate palesemente inidonee ad ospitare in sicurezza l’impianto e quanto alla terza, seppur con notevoli difficoltà di carattere tecnico, avevamo dato corso ad un progetto di trasferimento del distributore, sostenendo ulteriori costi per consulenze e progetti tecnici. Tuttavia, a seguito di nostre indagini, siamo venuti a conoscenza che il Comune di Legnano aveva autorizzato la costruzione di un nuovo impianto davanti al supermercato Billa, a soli 500 metri dall’area in questione (evidentemente l’assessore Caldiroli non lo sapeva!); va da sé che tale circostanza rende del tutto antieconomico ed ingiustificato l’investimento di oltre 1.000.000,00 di Euro necessario per spostare l’attuale impianto.
In definitiva, la società dice di essere in completa buona fede, essendosi sempre «resa disponibile ad una soluzione che potesse impedire la chiusura del distributore, investendo anche parecchi quattrini sulla base delle rassicurazioni che in un primo momento provenivano dall’amministrazione comunale; tuttavia, a seguito del comportamento successivamente tenuto dalle altre parti, allo stato non ci rimane altra scelta che quella di chiudere, con rammarico, l’impianto di Viale Italia».
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