Basta animali nei circhi: la LAV scende in piazza
Il 3-4-5 mobilitazione nazionale della Lega AntiVivisezione per un circo seznza animali: anche a Busto la raccolta di firme
Raccolta firme "per un circo umano" anche a Busto Arsizio, sabato 4 e domenica 5 dicembre, dalle 10 alle 19 presso i tavoli della Lega AntiVivisezione in via Milano (sabato all’altezza dell’Upim, domenica all’altezza di Benetton).
“Tigri, elefanti, ippopotami o cavalli non sono soubrette né marionette – dichiara Francesco Caci, responsabile LAV Busto Arsizio – in attesa che il Parlamento approvi una nuova legge sul settore, chiediamo alle Amministrazioni locali di porre la massima attenzione al rispetto del benessere di questi animali, alle famiglie e alle scuole di preferire sempre gli spettacoli che non propongono acrobazie a ‘quattro zampe’ ”.
I cittadini possono sostenere questa campagna firmando la petizione della LAV e in cambio di un piccolo contributo potranno portare a casa il ciondolo o il bracciale simbolo della campagna, scegliendo tra i diversi soggetti proposti che ricordano proprio alcuni degli animali più usati da circhi, delfinari e acquari: l’elefante, la giraffa, il delfino, il pesce.
Duemila animali in Italia sono ancora detenuti nei circhi: è il risultato della nuova indagine della LAV su una tipologia di spettacolo con animali bollata come anacronistica, che include anche le mostre faunistiche itineranti e i circhi acquatici. Per sollecitare Governo e Parlamento a garantire la conversione dei circhi in spettacoli senza animali, il 3-4-5 dicembre la LAV organizza una grande mobilitazione nazionale in centinaia di piazze italiane: il 3 dicembre numerose scuole primarie della Penisola saranno coinvolte in un’attività didattica sul tema; il 4-5 dicembre nelle principali città, presso i tavoli LAV, sarà possibile firmare la petizione a sostegno di questa campagna.
Mentre 16 Paesi stanno vietando – del tutto o parzialmente – l’esibizione di circhi con animali, l’Italia detiene il record di uno dei Paesi con il maggior numero di imprese circensi – circa 100 – e lo Stato italiano, punta il dito Lav, finanzia i circhi con animali, "incluse le imprese che hanno subito condanne e/o denunce per maltrattamento di animali e/o altre violazioni di legge". Il circo è ancora disciplinato dall’antiquata Legge n.337 del 1968: una legge che la LAV vuole cambiare.
Il contributo pubblico ai circhi in Italia si aggira tra i 5 e i quasi 7 milioni di euro annui (€ 6.252.883,32 nel 2010; € 5.755.010,97 nel 2009; € 6.793.976,00 nel 2008; € 6.692.770 nel 2007) ma alle notevoli cifre di denaro devolute in favore di questo genere d’intrattenimento non corrisponde, contesta l’associazione animalista, un’azione di controllo efficace rispetto ai casi di maltrattamento e/o di acquisizione e impiego di animali appartenenti a specie protette ed esotiche, poiché la legge proibirebbe, in tali casi, l’erogazione di qualsiasi sostegno economico: ma ciò di fatto non avviene. Tra i vari circhi che hanno avuto accesso al contributo ve ne sono alcuni, oltre a quelli con condanne per maltrattamento animale (sia pure non definitive), segnalati per gravi irregolarità come lo svolgimento di un’esibizione vietata in Italia.
In particolare, la LAV chiede una nuova legge che stabilisca:
Ø il divieto, alle imprese circensi e alle mostre e/o esposizioni faunistiche, di ogni ulteriore acquisizione di animali come quella derivante da scambi, cessioni gratuite, affitti, acquisti, riproduzione;
Ø la graduale ricollocazione, entro due anni, degli animali detenuti nei circhi e nelle mostre e/o esposizioni faunistiche, presso strutture in grado di garantirne il benessere e il sostegno pubblico, e il sostegno pubblico a tale attività;
Ø la creazione e il sostegno di centri di accoglienza che possano ospitare animali man mano non più utilizzati.
Ø Alle Amministrazioni locali la LAV chiede di emanare un’ordinanza che vincoli l’attendamento dei circhi al rispetto della normativa a tutela del benessere animale.
La detenzione degli animali nei circhi per la Lega AntiVivisezione è inaccettabile dal punto di vista del benessere animale, sotto il profilo etico, della legalità e considerando il modello educativo proposto da questo tipo di spettacolo.
Le condizioni di stress degli animali nei circhi sono documentate da studi scientifici e il più recente è stato pubblicato dalla facoltà di Scienze Biologiche dell’Università di Bristol: i viaggi in carri bestiame, il carico e lo scarico, i lunghi tempi d’inattività in spazi angusti, le escursioni termiche, la presenza imposta dell’uomo, la mancanza di vie di fuga o di luoghi dove nascondersi, sono tutti indicati come fonte di malessere per gli animali.
Anche dal punto di vista etico, la LAV ritiene inammissibile privare gli animali della loro libertà e delle naturali relazioni sociali, costringerli a lavorare e a compiere acrobazie, ad eseguire a comando comportamenti umilianti e che non eseguirebbero normalmente, comprarli o scambiarli. Sul piano del rispetto della legalità, i procedimenti penali conclusi con il riscontro del maltrattamento di animali e altre condanne, sia pure non definitive, inflitte ad alcuni circhi nostrani, dovrebbero ulteriormente persuaderci dell’opportunità di convertire i circhi in spettacoli senza animali. Sotto l’aspetto pedagogico e psicologico la LAV sottolinea l’inadeguatezza del circo con animali per la formazione dei bambini e lo confermano anche più di 600 psicologi che hanno sottoscritto un documento specifico.
“E’ giunto il momento per questa forma di spettacolo, di fare un salto di qualità: nell’interesse degli artisti umani e non solo degli animali – dichiara Nadia Masutti, responsabile LAV Circhi, Zoo, Esotici – nessuno vuole penalizzare l’arte circense, che al contrario potrà solo essere valorizzata sottraendo finalmente migliaia di animali a un’esistenza fatta di sottomissione, prigionia, addestramento e lavoro. Le proposte su questo tema continuano a trascinarsi di legislatura in legislatura e ora la riforma di questo settore è divenuta prioritaria”.
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