Quella storia che ha illuminato il malnatese

In uscita il XVII volume de "La Cava", l'annuale pubblicazione su vicende, personaggi e storia di Malnate a cura dell'Associazione "Amici Ricerche Storiche

«All’arrivo dei francesi in Lombardia, a seguito delle vittorie napoleoniche, a Gurone esiste una scuola elementare per fornire i primi rudimenti del sapere ai fanciulli del popolo…». La bella pagina di Maria Vittoria Della Bosca ci permette di cogliere come sin dal periodo a cavallo tra Settecento e Ottocento a Gurone fosse organizzata una struttura d’istruzione a livello elementare. E questo suo contributo apre il XVII volume de "La Cava", l’annuale pubblicazione su vicende, personaggi e storia di Malnate a cura dell’Associazione "Amici Ricerche Storiche". Si è dato insomma alle stampe un’altra edizione di un’opera che, nello scorrere veloce degli anni, ha saputo riportare alla luce episodi e documenti di rilievo nella vita della comunità malnatese come pure di quella guronese. Episodi e documenti sempre scandagliati con attenzione e, soprattutto, usufruendo del metodo che è proprio dell’indagine storica.
Così, di seguito all’articolo sull’istruzione elementare comunale a Gurone, Maurizio Ampollini ci mette in luce la figura di Don Severino Lazzari, che per cinquant’anni operò nella parrocchia di Malnate: vi entrò da coadiutore nel 1887 e poi, diventato parroco, continuò nel suo impegno fino alla morte nel 1937. Furono anni non certo tranquilli sotto il peso delle vicende belliche e politiche ma anche delle trasformazioni sociali in atto. Lo sviluppo dell’industria, la crescita della popolazione, l’emigrazione verso altri paesi europei e le Americhe portarono molti cambiamenti cui dovette adattarsi l’opera pastorale di don Lazzari, cui è oggi dedicata la piazza della chiesa della località Rovera.
E’ invece scritto a quattro mani, frutto della collaborazione fra gli stessi Maurizio Ampollini e Maria Vittoria Della Bosca, il terzo contributo de “La Cava” 2010: si tratta della proposta delle testimonianze di chi a Malnate visse e soffrì le terribili vicende successive all’8 settembre 1943. In una situazione di grande confusione e di estremo pericolo, per salvare gli ebrei e per far espatriare i prigionieri di guerra nacque l’Oscar (Organizzazione Soccorsi Cattolici Antifascisti Ricercati) che poi allargò la sua opera ai perseguitati politici e ai renitenti alla leva. Malnate, facile da raggiungere anche da Milano grazie alla ferrovia, divenne il rifugio dei fuggiaschi in attesa del momento opportuno per espatriare. La zona di confine tra il Gaggiolo e Rodero fu per lungo tempo la via più sicura e battuta dall’Oscar per forzare la rete e aiutare i fuggiaschi a entrare in Svizzera. Per questi pertugi passarono esuli illustri come Indro Montanelli, l’olimpionico di scherma Edoardo Magiarotti ed Edda Ciano, la figlia prediletta del Duce.
Lucio Bortolato riporta poi l’attenzione su un eroe malnatese quasi dimenticato: la medaglia d’oro al valor militare Costantino Borsini. Capitano di corvetta del cacciatorpediniere “Nullo”, dopo aver portato in salvo quasi tutto l’equipaggio, Borsini s’inabissò con la sua nave gravemente danneggiata in uno scontro nel Mar Rosso nel mese d’ottobre del 1940.    
Chiudono il volume i consueti contributi della rubrica "Cronache d’altri tempi" di Enrica Gamberini e i principali avvenimenti che hanno caratterizzato Malnate nell’ultimo anno riproposti dalla penna di Giuseppe Maresca.

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Pubblicato il 03 Dicembre 2010
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