Caserma di via Bellini, Scagliola ribadisce: “la procedura è regolare”

L'imprenditore, che ha inviato Striscia la Notizia a "indagare" in Comune, non ha gradito le risposte del vicesindaco Reguzzoni

Tiene ancora banco la grottesca vicenda della caserma dei carabinieri di via Bellini, pronta da sei anni ma mai consegnata. Dino Scagliola, l’imprenditore direttamente coinvolto nella vicenda e che l’altro ieri ha portato Striscia la Notizia a Busto Arsizio nel tentativo di sbloccare la situazione, invia una missiva in risposta alle dichiarazioni del vicesindaco Reguzzoni all’inviato del tg satirico di Canale5, apparse anche sulla stampa locale.

Scrivo nell’interesse di Firex e di Edilteco, rispettivamente progettisti e proprietari della nuova caserma di via Bellini, anche per rispondere alle dichiarazioni rilasciate dal Vicesindaco Giampiero Reguzzoni in data 3 febbraio all’inviato di "Striscia la Notizia" e riportate sulla stampa locale, secondo cui nella vicenda in questione ci sarebbe qualcuno che "usa questi metodi per interessi personali", facendo "un’azione scorretta nei confronti di chi paga le tasse e di chi amministra il denaro di tutti".
Non so a chi si riferisse il Vicesindaco con l’infelice dichiarazione, ma ritengo doveroso ribadire che, come facilmente accertabile dagli atti della procedura, l’immobile è stato realizzato in autofinanziamento da Edilteco, senza costi o tasse a carico dei cittadini di Busto Arsizio, previa concessione del diritto di superficie da parte del Comune, e con impegno del Ministero sin dal 2000 (vedasi atto di impegno a locare regolarmente sottoscritto) ad assumerne la locazione, per rispondere alla manifestata esigenza dell’Arma di avere in dotazione un edificio consono agli usi, in luogo del desueto ed inadeguato immobile di Piazza XXV Aprile.
Ad oggi l’immobile, pur completato dall’ottobre 2005, non è stato ancora preso in consegna perché nessuno degli organi pubblici coinvolti intende farsi carico del canone di locazione da pagare ad Edilteco, proprietaria del bene. Per venire incontro alle esigenze di tutti gli organi coinvolti, e sulla base di un protocollo d’intesa firmato davanti al Ministero dell’Interno il 2 agosto 2010, la società si è quindi resa disponibile a cedere il bene al Comune (di fatto quindi senza costi per la collettività) permutandolo con altre aree edificabili nel territorio comunale di analogo valore, fra cui la vecchia caserma di Piazza XXV Aprile, che la Provincia è pronta a mettere a disposizione di Edilteco. Dunque
spettava al Comune individuare le altre aree da cedere in permuta, come si è impegnato a fare con il detto protocollo di intesa, ma ad oggi, a distanza di 6 mesi, non ha ritenuto o non è ancora stato in grado di farlo.
La questione risulta dunque di chiara lettura, e pare riflettere una certa lentezza e incapacità del Comune a dare risposte concrete ai problemi (con conseguenti disagi per i cittadini) e non già, come sostenuto dal Vicesindaco, l’esistenza di interessi personali asseritamente contrari alla collettività o all’Amministrazione locale. In questo contesto, Firex ed Edilteco non condividono neppure la minaccia del Vicesindaco di "passare gli atti alla procura", perchè la procedura realizzativa si è dispiegata per anni in modo regolare e, laddove sono sorte diversità di vedute, è stata affrontata in sede negoziale dalle parti. Se il Comune intendeva contestare atti e procedure aveva ogni possibilità di farlo ab origine fin dal 2000, e non a realizzazione conclusa, causando ulteriori ritardi, inutili empasse burocratici, nonchè soprattutto costi e disagi in danno alla collettività, alla scrivente e all’Edilteco.

Firex S.r.l.
(Dino Scagliola)

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Febbraio 2011
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